Funny Games

   

Un po' Arancia Meccanica (e il paragone lo spingono fin troppo per i miei gusti) e un po' Panic Room, arriva sugli schermi il controverso Funny Game. Il film è un rifacimento o meglio "aggiornamento" dell'omonimo lavoro di dieci anni precedente passato abbastanza in sordina e sceneggiato e girato allo stesso modo, ma interpretato da attori del calibro di Naomi Watts che aggiunge al suo curriculum un nuovo film inquietante che il giorno che le proporranno una commedia romantica nevicherà in Egitto e il biondino Michael Pitt che con questo cognome lo si potrebbe scambiare per il fratello di Brad, ma poi basta guardarlo e si capisce che o il destino è stato particolarmente crudele con lui, oppure tra i due non c'è alcuna parentela. Ben eseguito, e girato correttamente, sfortunatamente la pellicola non trasmette l'ansia che avrebbe dovuto, forse perché non riesco a immedesimarmi in quei personaggi che si comportano in modo assurdo che non capisco come la Naomi Watts non sia capace di alzarsi da terra con le mani e i piedi legati dal nastro adesivo e allora arrivo a casa e voglio provarci anche io e mi tiro su in mezzo minuto e poi mi strappo tutti i peli dei polsi per togliere lo scotch e mannaggia a me e quando mi vengono certe idea... ma dovevo provare...no?! La trama è un escalation di violenza gratuita, fare del male per il puro gusto della violenza, un tema particolarmente attuale soprattutto a Londra dove si parlava di istituire il coprifuoco, ma mi domando se c'era realmente bisogno di questo film un pò fine a se stesso e intanto mi pento di non essere andato a vedere la Angelina di Wanted.