MAXXI

Un piccolo passo indietro.
Siamo nel luglio del 1998, quando viene bandito il concorso per la realizzazione di un museo dedicato alle arti del XXI secolo. L'anno successivo il premio viene consegnato all'architetto anglo-iracheno Zaha Hadid. Tra il 1999 e oggi, dopo l'alternarsi di ben sei governi e un mare di polemiche e l'allungameno dei tempi di consegna previsti inizialmente per il 2005 e poi fondi pubblici distribuiti con il contagocce e interruzioni del cantiere a più riprese e crescita spropositata dei costi da 57 a 150 milioni di euro e insomma, niente di nuovo considerato che stiamo in Italia, ecco che il MAXXI vede finalmente la luce e arriva al giorno della sua inaugurazione.
Anche se a dire il vero, una prima inaugurazione c'era già stata ben 3 anni fa, con la mostra "Apocalittici e Integrati", ma quella mi sa che fu una cosa tappa buchi per stemperare le polemiche sui ritardi e poi una seconda inaugurazione avvenne lo scorso anno quando iniziarono a fare delle visite guidate all'interno dell'edificio ancora sgombro da qualsiasi allestimento espositivo e pure quella fu un'inaugurazione fittizia e finalmente adesso è arrivata la vera inaugurazione, quella con il taglio del nastro e gli esponenti politici e gli architetti famosi provenienti da tutto il mondo.
Habemus Museo.
Finalmente Roma, ha il suo Museo Nazionale delle Arti del XXI secoloMAXXI significa proprio questo.
Che poi non è che ne avessimo veramente bisogno, voglio dire, il XXI secolo è appena cominciato e già ci serve un museo per i suoi artisti? Già sento le polemiche di quelli che "Potevano impiegare quei soldi per sistemare tute le buche e tutti i marciapiedi malconci o magari per restaurare il Colosseo che cade a pezzi!!".
Sì, potevano. Però finalmente Roma fa un passo verso la modernità e non rimane intrappolata in quelle quattro colonne di marmo bianco. Finalmente Roma l'antica, guarda in un altra direzione.
Entrando nel cortile del museo, già la prima sorpresa. Di quelle che mi aspetterei di trovare in qualche capitale europea o in qualche centro d'arte di NYC e invece siamo proprio a Roma! Uno scheletro umano affianca l'ingresso principale, ma a guardarlo bene, il suo naso da "burattino di legno", ci suggerisce che non stiamo entrando in un museo di paleontologia. E' la grande istallazione di Gino De Dominicis dal titolo Calamita Cosmica. Cosa voglia dire non lo ho ancora capito, però con i suoi 24 metri di lunghezza, offre di sicuro un impatto spettacolare al visitatore.
  
Il secondo effetto sorpresa si ottiene entrando nell'edificio e alzando gli occhi al cielo, dove le pareti bianche in cemento armato, fanno da sfondo al nero delle scale e dei ballatoi che si intrecciano in aria come fossero uno di quei quadri impossibili di Escher.
 

Quattro sono le mostre prescelte per dare il via alla struttura e dovrebbero rappresentare le ultime tendenze dell'arte contemporanea: "Spazio. Dalle collezioni di arte e architettura del Maxxi", "Gino De Dominicis: l'Immortale", "Luigi Moretti architetto. Dal razionalismo all'informale" e "Kutlug Ataman. Mesopotamian Dramaturgies".
La mostra parte dal basso e si snoda con un percorso lineare; come fosse un nastro che si srotola e questo già mi piace perché la visione degli ambienti è subito chiara e non ti ritrovi a passare per sette volte nella stessa stanza, studiando la cartina come fossa la mappa del tesoro e cercando di capire se hai già visitato tutto o se ti sei perso per strada qualche opera. Si parte con la retrospettiva su Luigi Moretti, esponente importantissimo del razionalismo italiano ed è tutto molto bello e interessante e ci sono progetti foto e plastici... però viene da chiedersi cosa c'entri Moretti con l'arte del XXI secolo. Solo dopo, scopro che questo MAXXI, racchiude al suo interno anche un piccolo museo dell'architettura che però non ho capito dove e come si può visitare. Bho.

Ai piani superiori inizia la vera galleria d'arte e però non si possono fare fotografie e quindi non ho nessun documento grafico da farvi vedere e però attorno a me vedo tutti i turisti che scattano foto neanche stessero al matrimonio di una parente. Appena tiro fuori anche io la macchina fotografica, arriva la signorina in divisa e mi urla "No Fotooo!!". Ma come? Qui fanno tutti come cazzo gli pare e questa strilla solo me? Insomma, rimetto la macchinetta in saccoccia e mi godo il museo in santa pace, ma tutti continuano a scattare foto e fare come gli pare.

Le opere della collezione permanente sono solo 70, le altre sono prestiti di vari musei italiani e se vi devo dire la verità, in questo MAXXI non c'è nulla di particolarmente interessante e nulla per cui valga veramente la pena di pagare i biglietto, ma forse sono io che non ci capisco nulla di arte contemporanea. La vera attrazione secondo me, è il museo stesso. Ho già sentito gente che mormorava "Ma come? Dopo tutti questi anni, hanno lasciato le pareti in cemento? Non anno ancora avuto il tempo di dipingerle?" ebbene, io vi dico che a me le pareti di cemento piacciono.
All'interno del museo ci sono un sacco di istallazioni video che se te le metti a guardare tutte con attenzione, potresti uscire dopo tre giorni. 
C'è la grande Widow di Anish Kapoor che ricorda qualcosa di organico, poi c'è la Scultura Di Linfa di Giuseppe Penone e poi il Fate Presto di Andy Warhol che però mi è parso abbastanza inutile e invece mi è piaciuta la Tenda di Lampadine di Michelangelo Pistoletto e questo solo per citarvi alcune delle opere presenti nel museo.

Ma parlando di cose più divertenti; ho letto non so dove, che la simpatica Zaha Hadid, ha vietato categoricamente di attaccare le opere d'arte sulle sue pareti. Non vuole rovinarle. Non sto scherzando, pare lo abbia detto veramente! Voglio dire, anche io se avessi progettato un museo da 150 milioni di euro non vi farei piantare neanche uno spillo su quelle pareti. 
Volete attaccare un quadro? Usate la Pritt se ci riuscite, ma se piantate anche un solo chiodo, vengo lì e vi faccio un culo come un secchio! 
Io la trovo così divertente come richiesta...! Sembra una cosa assurda, ma tanto ha fatto che i quadri sono appesi a delle pareti provvisorie in cartongesso, una specie di fodera, per lasciare le pareti originali intonse.
  
Rimanendo in tema di gossip da quattro soldi, pare che Anselm Kiefer, presente al MAXXI con la sua istallazione Natura Artificiale (che io neanche ricordo, figuriamoci quanto potesse essere interessante), abbia fatto fuoco e fiamme e si sia attaccato al telefono fino a far rimuovere l'adiacente opera del gruppo di architetti West8. Pare che quell'istallazione disturbasse il suo titanico quadro. E i capricci da arti-star si sa, vanno accontentati. Così Il Paradiso Rubato, l'opera di West8, è stata fatta fuori, almeno per il momento. Al suo posto un semplice (e polemico) cartello. Pare che West8 abbia accordato con il MAXXI di montare l'installazione nella prossima mostra. Quando non ci sarà più Anselm Kiefera rompere le balle.

E adesso arriviamo alle conclusioni di questo lungo viaggio. Il museo è veramente bello. Unica nota negativa è forse il Bookshop che è grande più o meno come camera mia e ci sono esposti 4 libri in croce. Anche il bar fa un po' sorridere perché è composto solo da un bancone. Non sperate di trovare tavolini. Evidentemente Zaha ha deciso che il caffè lo dobbiamo bere in piedi. L'esposizione a mio avviso è ancora abbastanza scarna e poco interessante. Ma son sicuro che con gli anni si arricchirà di nuove opere e che presto faranno nuove mostre interessanti. Insomma, se capitate a Roma, per una volta lasciate stare le chiese e il Colosseo e venite a visitare questo nuovo museo. ne vale la pena. 

MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo
via Guido Reni, 4 A
00196 Roma

Orari di apertura
mar-dom 11.00-19.00
gio 11.00-22.00

Informazioni generali
Telefono 06 39967350
info@fondazionemaxxi.it  

Commenti

  1. Se le pareti sono tutte in cemento armato, te credo che non bisogna piantarci un chiodo: lo capisce uno anche se non è architetto!!! :))

    Comunque il cemento nudo a me da sempre quell'effetto "grezzo da finire", perchè sarebbe nato come materiale strutturale, e che necessita di finitura o rivestimento a seconda del contesto.

    Ma non sto a discutere con voi architetti....  :)

    Verrò a vederlo prossimamente.

    Carlo

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  2. l unica cosa che posso dire al momento... che da quello che vedo..la struttura e' fantastica... roma necessita di piu strutture moderne...
    e sinceramente a me il cemento grezzo mi piace un casino!!

    per quanto riguarda i gossip... adoro lei che chiede di nn far mettere chiodi!!

    TUTTE LE RAGIONI!!


    Biagina

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  3. wow! devo andarci!


    daniele

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  4. Interessantissimissimo ! (esagerato) comunque e' in programma sia il Maxxi che il Macro . Grazie ci.
    Teo

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  5. zagial:
    Le foto dove non ci sono io, sono quelle che ho reperito facilmente tramite google immagini. Puoi trovarle lì.

    Teo:
    Il MACRO all'ex Birreria Peroni sarà la nostra prossima meta.
    Ovviamente poi vi racconto.

    daniele:
    Ma si, dai... sempre meglio che un pomeriggio in un centro commerciale!

    Biagina:
    Anche io adoro lei che non fa metter i chiodi.
    Pensa se divento famoso come lei, quanti capricci da Star posso inventarmi...!

    Carlo:
    I chiodi li puoi piantare anche nelle pareti di cemento. Non sta scritto su nessun manuale che non si possono mettere. Magari è più tosto, ma di sicuro regge meglio.
    Comunque il cemento nudo a me piace tanto. Ma io son architetto.

    antonella:
    Oddio, basta che non fanno diventare quel museo una succursale de Il Gambero Rosso. Voglio dire... è sempre un museo! Il problema è che noi italiani abbiamo la strana capacità di ricondurre tutto al cibo...  Secondo me basta mettere due tavolini.

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  6. Ah ecco, pensavo fossero opera tua...

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  7. L'ultima volta che sono stato a Roma sono corso a vederlo e mi è piaciuto un sacco!

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  8. Mi sono "innamorato" del Maxxi per questo tuo post.
    Due settimane fa sono finalmente riuscito a vederlo, in un dolce weekend romano con il mio compagno.
    Grazie Lord ^^

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