Dentro la manifestazione del 15 ottobre


Quando l'ingiustizia diventa legge, la resistenza diventa dovere.
(Bertolt Brecht)

Io c'ero.
In mezzo alle famiglie e i ragazzi, tanti ragazzi della mia età, ma anche persone più anziane e accenti provenienti da tutte le parti d'Italia e poi i palloncini e i fischietti e musica e una Roma letteralmente invasa dai così detti indignados italiani. Mai vista così tata gente per le strade del centro neanche quando Gucci inizia a fare i saldi. Un fiume di persone che si estendeva fino a perdita d'occhio. Dicono duecentomila e io ci credo. Gente stufa di un debito che cresce sulle nostre spalle e stufa della ricchezza iniqua e stufa del comportamento di una classe politica che guarda solo i propri interessi, e i fotografi erano tutti per gli slogan sui cartelloni e per la gente mascherata e però questo è un racconto che non interessa più a nessuno, fagocitato dagli altri eventi, quelli che hanno come protagonisti i vandali, quelli che con un colpo di tosse hanno spazzato via tutto, oscurato, cancellato e puff! noi siamo scomparsi dalla storia e son rimasti solo loro.
E io li ho visti loro, correre in mezzo alla gente, passarmi accanto, con i volti coperti dalle sciarpe e i caschi sulla testa e le bandiere rosse con tre stelle bianche e i bastoni e sembravano ragazzini mascherati da cattivi e invece hanno spaventato tutti. Bombe carta. Petardi. Vetrine rotte. Macchine di lusso distrutte. Le fiamme che bruciano e il fumo nero che si alza nel cielo. Un centinaio di ragazzi che non avranno avuto più di trent'anni. Il resto lo avrete sentito dai telegiornali.
Roma ne esce un bel po' massacrata e ve lo dice uno che non vuole fare sensazionalismo, ma che per quelle vie ci è passato e ha visto i danni. Ma non cadete in questo inganno, perché dietro i Blak Block e dietro gli scontri e dietro la violenza e dietro a quel sabato di follia, in duecentomila sono scesi in strada per far ascoltare le loro ragioni e prima si smetterà di parlare degli scontri, e prima questa voce troverà il modo per farsi sentire.


Commenti

  1. Per fortuna non ti è successo niente.
    Resistere per vivere.

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  2. Continui a ripetere "dietro"...non vorrai entrare nella zona grigia anche tu?!
    NO ALLA VIOLENZA!
    Carlo

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  3. Io forse sono un inguaribile ottimista, ma ho la netta sensazione che questa volta l'inganno non abbia funzionato che per poche ore... terribile quello che è successo, incredibile (davvero!) che non si sia potuto prevenire adeguatamente, ma ho la netta sensazione che la voce di voi duecentomila questa volta non rimarrà più di tanto offuscata da duecento delinquenti.
    Bravo per esserci stato, bravo per averlo testimoniato... tu e gli altri 199.999

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  4. C'è una società civile che manifesta e vuole farsi sentire pacificamente e c'è, ormai da troppo tempo, da una Genova ferita e G8ina, un gruppo di delinquenti che rompe le uova nel paniere alla società civile, facendo il gioco di chi al potere ha tutti gli interessi di far di tutta l'erba un fascio.
    La strada da percorrere a Roma s'è vista: gli Indigniatos che fermano quei delinquenti e li consegnano alle forze dell'ordine e tutti gli Indignatos che hanno usato il loro telefonino per filmarli e consegnare i video alla Polizia.

    Che i cosiddetti Black Blocks non restino impuniti e sentano alle calcagne non solo i celerini ma tutta la società civile a cui stanno facendo solo un gran danno.

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