Mariah Carey e il nuovo singolo Almost Home

Cos'è questa storia che Mariah Carey esce con un nuovo singolo e sulla cover non c'è lei stretta in un tubino argentato che ammicca tipo Valeria Marini in una pubblicità di Seduzioni Diamons? Voglio dire, chi se ne frega che Almost Home è un brano incluso nella colonna sonora del film Il Grande e Potente Oz; io voglio il faccione di Mariah stampato in bella mostra e anzi, considerati i suoi piccolissimi problemi di peso, direi che mettere una mongolfiera in copertina è proprio una scelta di pessimo gusto. E guai a chi ride.
Il pezzo è un orecchiabile mid tempo, pop al punto giusto da poter arrivare ai piani alti delle classifiche americane, ma da qui a dire che è il grande ritorno di Mariah Carey ce ne passa. Anche perché l'arrangiamento è una robbetta dozzinale che sembra fatta in fretta e furia e anche la voce di Mariah pare provenire dal fondo di un pozzo, denotando una produzione decisamente scadente. E poi dove sono finiti gli acuti e i fischi che da sempre caratterizzano il suo stile? Voglio dire, mica stiamo parlando di una Leona Lewis qualunque, io dalla Mariah Carey mi aspetto ben altro e qui invece siamo molto lontani da colonne sonore del calibro di When You Believe. Ciò non toglie che sto cantando questa canzone da circa venticinque minuti ed ho anche ideato una coreografia immaginando farfalle glitter che mi volano attorno e mi si posano sulla spalla. (Gay).

Che poi, il video sarà diretto da David LaChapelle, il quale è uno dei miei fotografi preferiti e non gli venisse in mente di fare una roba raffinata tipo quella per Florence + The Machine, perché io qui mi aspetto una pacchianata degna del suo nome.