Lone Survivor


Film visto in anteprima e di prossima uscita nei cinema italiani. Lone Survivor è una storia vera, tratta dal best seller del New York Times e quindi do per scontato che tutto quello che vedrò sullo schermo sia realmente accaduto e questo dona molta più drammaticità alla pellicola, anche perché il titolo del film "unico superstite" non fa presagire nulla di buono e come minimo moriranno tutti in modi orrendi.
Drammaticità, sì, certo... anche se è un po' difficile rendere una pellicola drammatico, quando ci sono dieci Navy Seal uno più bono dell'altro, che sembrano usciti da un calendario di rugbisti e che per tutta la parte iniziale del film non fanno altro che andare in giro in mutande, darsi pacche sul culo e ammiccare alla telecamera. Mi ripeto che sto vedendo un film drammatico, di guerra e tratto da una storia vera, ma se per tutto il tempo mi ritrovo a pensare che luciderei volentieri le canne dei loro fucili, forse qualcosa a livello registico è andato storto.
Voglio dire, ho il dubbio che qualcuno abbia un po' esagerato con le immagini patinate e inizio a sentire puzza di americanata e i miei dubbi sono confermati quando mi rendo conto che i militari veri (quelli che sono andati realmente in Afganistan a fare questa missione) alla fine erano ragazzi comuni e tra questi c'erano anche due asiatici e invece qui li hanno rappresentati tutti come caucasici muscolosi, come fossero tori da monta.
Ringrazierò per sempre Peter Berg per aver creato uno dei telefilm più belli della storia della televisione e Friday Night Lights mi ha accompagnato per cinque stagioni facendomi piangere praticamente una puntata sì e l'altra pure e credo che con questo telefilm Berg abbia raccontato uno degli spaccati americani più belli e realistici, mai raccontati in TV; ma in Lone Survivor non ha messo la stessa obiettività e la sensazione è un po' quella di esser stati truffati e le immagini dell'Afganistan sono bellissime e suggestive e i Navy Seal sono dipinti come supereroi carrozzati alla Capitan America, che non si rompono neanche dopo esser caduti in un dirupo, rotolando su rocce taglienti e con mille pallottele in corpo. Ok, loro sono Navy Seal e sono addestrati per sopravvivere a qualsiasi evento ed a questo riguardo sono veramente interessanti le immagini con l'estenuante reclutamento e le prove fisiche ai limiti della sopportazione, ma forse hanno calcato un po' troppo la mano sull'aspetto del militare americano che salva le vite e che si trascina fino all'ultimo centimetro pur di servire con onore il Paese e i talebani che invece sono dei cattivoni che pensano solo ad uccidere, armati fino ai denti e gli mancano solo le astronavi con i raggi laser e poi hanno tirato fuori tutto.
Nessuna riflessione sulla guerra e la sua validità, ma solo militari che eseguono una missione senza porsi domande; nessuno approfondimento sulle personalità dei protagonisti, ma solo militari che eseguono la missione senza porsi domande; nessuna valutazione sulle scelte da fare giuste o sbagliate, ma solo militari che eseguono la missione senza porsi domande. Se questi ragazzi devono essere dei lobotomizzati, tanto vale mandare in guerra dei robot. Insomma, questo Lone Survivor non è un brutto film, ma oltre a ribadire con ogni suo mezzo che Al-Qaeda è il male e gli Stati Uniti d'America sono il bene, non dice proprio nient'altro di nuovo e alla fine la sensazione è quasi quella di aver visto un episodio degli G.I.JOE, ma senza ironia.

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