Thirsty è l'ennesimo nuovo singolo di Mariah Carey


Mancano due settimane all'uscita del nuovo album e Mariah carey si concede un po' di promozione facendo uscire Thirsty. Ma facciamo un rapido riassuntone per capire come siamo giunti fino ad oggi: il nuovo disco è stato annunciato tipo tre anni fa, ma lei ha partorito da poco e i gemelli le portano via un sacco di tempo (come se non avesse quindici badanti al seguito) e quindi il disco slitta e viene rilasciato solo un singolo che si chiama Thriumphant (Get 'Em) (uscito nell'agosto del 2012) e che sarebbe quello dove cantavano solo i due rapper Rick Ross & Meek Mill e Mariah si limita a fare qualche acuto verso la fine, ché lei è stanca e non le va di cantare per tutti i quattro minuti della canzone. Il pezzo ha un timido successo e debutta alla posizione n. 15 della Billboard Hot 100, per poi cadere nel dimenticatoio (non verrà neanche inserito nell'album). È la volta di Almost Home, colonna sonora de Il Grande e Potente Oz e però neanche il marchio Disney o il video di David LaChapelle riescono ad aiutarla in classifica e si deve accontentare della posizione n. 18. Siamo arrivati al 6 maggio 2013 e l'album slitta nuovamente, ma per tenere buoni i fan, Mariah rilascia #Beautiful (con il cancelletto davanti) e il pezzo è abbastanza anonimo e tutto fa pensare che fosse solo una trovata commerciale per lanciare la carriera di un certo Miguel; il pezzo debutta alla posizione n. 24 della Billboard Hot 100 e considerati i numeri a cui è abituata Mariah, possiamo definirlo un piccolo disastro. Arriviamo nel periodo natalizio e tutti sanno che Mariah ama il natale e tutto fa pensare che riusciremo a trovare il nuovo disco sotto l'albero, ma invece bisogna accontentarsi solamente di un nuovo singolo: The Art of Letting Go. Il pezzo viene accolto bene dalla critica, ma ancora una volta non supera la posizione numero 15 della classifica e nessun singolo pare attirare l'attenzione del pubblico e l'album slitta ancora una volta, probabilmente in cerca di un brano tormentone che possa trainare le vendite e così, il 12 febbraio 2014 e in prossimità di San Valentino, viene rilasciato l'ennesima canzone, You're Mine (Eternal); al pezzo collabora anche Trey Songz, giovane volto dell'hip-hop americano e però i suoi pettorali non servono a nulla e la canzone debutta solamente al n.88 della Billboard hot 100. Praticamente si salvi chi può. Si corre ai ripari, si rilascia la cover del disco che intanto ha cambiato nome tipo sedici volte  e finalmente si stabilisce una data certa e una track list ufficiale: il 27 maggio finalmente il mondo potrà ascoltare il nuovo disco di Mariah Carey e mettere fine a quest'agonia, ma intanto c'è il tempo di rilasciare un un nuovo singolo e siamo arrivati a quota sei da quando è stato annunciato il disco e praticamente l'album uscirà già vecchio, nel senso che già sapremo tutte le canzoni a memoria ancora prima di ascoltarlo. Thirsty è l'ennesimo nuovo singolo e il pezzo è prodotto da Hit-Boy che quest'anno ha dato alla luce anche XO di Beyoncé ed è un pezzo completamente urban e quindi ben diverso dalle ballad melense e rompicoglionissime che l'hanno preceduto e, considerato quanto piacciono agli americani le canzoni uptempo un po' Yo! Nigga, Yo!, direi che forse potrebbe anche ottenere un risultato positivo e a me ricorda vagamente It's Like That, che hai tempi fece sfaceli ottenendo un enorme successo; anche questa ha qualcosa di ipnotico, ma se sicuramente è meno potente del brano contenuto in The Emancipation of Mimì. Aspettiamo i risultati delle vendite, ma la cosa certe è che anche se dovesse essere l'ennesima cilecca, Mariah Carey rimarrà sempre una leggenda musicale e una delle ultime vere dive ancora rimaste in vita.

Commenti

  1. Premesso che non sono un estimatore e senza polemica, ma la sua musica ultimamente non è un po' tutta più o meno la stessa? E sì che con quella voce potrebbe permettersi di tutto! Chiedo venia per il paragone, ma mi ricorda tanto Giorgia: un potenziale vocale enorme e poi sempre le solite canzoncine. Uno sta sempre lì ad aspettare chissà che virtuosismi, oltre agli ultrasuoni che ormai la distinguono, e poi...
    L'ho sparata grossa!?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. No macché hai perfettamente ragione. Del resto i numeri parlano chiaro e le scarse vendite sono indice di un prodotto che non funziona più per qualche motivo. Vedrai che quando tirerà fuori un brano un po' più innovativo, sarà più che ripagata anche dal pubblico. Io aspetto fiducioso...

      Elimina
  2. Il limite di Mariah è che certe volte mi pare autrice e responsabile del suo lavoro circa quanto Ambra era autrice e responsabile di Non è La Rai. E' una bravissima vocalist e performer, ma senza un team dietro a volte mi vengono seri dubbi che possa stare in piedi. Forse è solo un periodo di confusione o scarsa ispirazione e può succedere, l'ha avuto persino Tori Amos. Ecco, per me l'ultima vera diva della musica è Tori Amos.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Assolutamente d'accordo (tranne che per la storia di Toria Amos), senza un team solido alle spalle anche i migliori possono produrre lavori mediocri e del resto non si può essere sempre in vetta alle classifiche, ma i periodi meno ispirati sono più che giustificabili. Mariah rimane comunque una grandissima voce.

      Elimina

Posta un commento