The Normal Heart - recensione


Si avvicina il primo dicembre, la giornata dedicata alla lotta contro l'AIDS/HIV e che ogni anno ci ricorda che nel mondo c'è ancora una grave malattia che silenziosamente continua a contagiare milioni di persone e solo in Italia si infettano 10 persone al giorno (dati forniti dal Centro operativo Aids dell'Istituto superiore di sanità) e l'altra sera mi son visto questo bel film che tutti dovrebbero vedere a prescindere dall'AIDS day.
The Normal Heart è un film per la televisione uscito negli Stati Uniti a maggio e quando parlo di film tv penso sempre a quelle cose tipo Favola con un Ambra Angiolini ancora adolescente e invece in America fanno dei film per la televisione che certe volte superano persino i film per il cinema e sicuramente The Normal Heart è uno di questi. Originariamente era un'opera teatrale scritta nel 1985 e però il testo fu per anni sepolto in un cassetto e venne ritirato fuori nel 2011 per essere rappresentato a Broadway e la HBO aveva già dimostrato il suo interesse, ma solo grazie all'intervento di Ryan Murphy si sono raggiunti gli accordi necessari per portarlo in tv. Che poi a me Ryan Murphy neanche mi piace; ho apprezzato tantissimo Nip/Tuck, ma non parlatemi di quella roba lamentosa di Glee o il noiosissimo American Horror Story, perché proprio non li reggo, ma qui Ryan si è dimostrato un bravo regista con un obiettivo ben preciso: spiegare come si è diffusa l'AIDS.
Il film inizia raccontando una New York dei primi anni '80; gli omosessuali hanno vinto alcune piccole battaglie e c'è chi non si sente più discriminato e riesce a vivere la propria omosessualità alla luce del sole e senza vergogna. Questo boom di emancipazione porta però anche ad un boom di promiscuità e il film si apre con delle scene decisamente spinte e immagino mia madre seduta sul divano con gli occhi sgranati mentre guarda quelli che fanno incularella e muoio di vergogna.
Ciao mamma, io assolutamente quelle cose con il sedere non le faccio. Io con i ragazzi al massimo ci parlo di arte e letteratura, ma stiamo pure seduti lontani e non ci tocchiamo mai. Magari un pompino. Ma giusto se è proprio bono. Torniamo al film che è meglio.
Ci sono questi che scopano un po' ovunque e molti ragazzi iniziano a morire e si dà la colpa a una nuova malattia che distrugge il sistema immunitario e che presto prenderà il nome di "cancro degli omosessuali". Insieme alla malattia si diffonde nuovamente l'omofobia, perché gli omosessuali furono i primi ad ammalarsi e il film racconta benissimo di come sia il Governo che i Media fecero per lungo tempo finta di nulla, come se quel "cancro" fosse una giusta punizione per chi decideva di praticare il sesso gay.
Oggi sappiamo che in realtà la malattia riguarda tutti e non solo i sodomiti e tutti dobbiamo stare attenti nei rapporti occasionali.
Per attirare e incuriosire il pubblico a vedere questo film, ingaggiano un cast veramente stellare e il protagonista è Mark Ruffalo, che per chi non lo sapesse è l'attuale Hulk dei vari film Marvel e poi c'è la bravissima Julia Robers che tutti conosciamo per Pretty Woman e Pretty Woman e... scherzi a parte, oltre ad aver fatto Pretty Woman e Mystic Pizza ha anche vinto un Oscar per il film Erin Brockovich. Ci sono poi una serie di attori che alzano il livello di bonaggine tipo Taylor Kitsch che fu il protagonista del mio telefilm preferito Friday Night Lights e se non lo avete ancora visto scaricatevi tutte le puntate e poi c'è Jonathan Groff che è il protagonista imbranato del telefilm Looking che finalmente tornerà a gennaio e poi c'è Matt Bomer di White Collar e che abbiamo visto nudo in quel "filmone" che fu Magic Mike e per finire c'è Jim Parsons il ragazzetto Big Bang Theory, ma lui non lo metterei nella lista degli scopabili.
The Normal Heart è un bel film che sa dosare i tempi e riesce a trattare un tema francamente strappalacrime trasformandolo in una storia interessante e drammatica, che lascia il segno senza mai scadere nel patetico. È un film con un grande valore sociale che riapre ancora una volta il dibattito sull'AIDS e l'HIV, perché anche se son trascorsi 30 anni e anche se la medicina ha fatto enormi passi avanti e ci sono cure che riescono quasi a ridurre a zero la carica virale, l'HIV rimane un virus che debilita il corpo umano e dobbiamo continuare a prevenirla e il preservativo si dimostra ancora una volta il nostro principale alleato.
Meritato l'Emmy vinto da Ryan Murphy e ottima l'interpretazione di Matt Bomer. Se sul grande schermo abbiamo avuto l'esempio di Tom Hanks e il suo Philadelphia e il recentissimo Dallas Buyers Club con Jared Leto e Matthew David McConaughey, ma questo The Normal Heart è un ottimo film per la tv, veramente imperdibile.

Commenti

  1. c'era stato anche il bellissimo angels in america

    RispondiElimina
  2. visto a maggio. Ryan Murphy è un grande - con progetti più riusciti (come questo film e le due serie che tu denigri) e meno riusciti (Mangia, Prega, Ama... in qualunque ordine queste parole fossero il risultato è lo stesso... il film fa cagà). Adesso deve pure cominciare un nuovo telefilm (basato su crimini e delitti in genere ...) - buon weekend - JJ

    RispondiElimina

Posta un commento