Creed - Nato per combattere [recensione]


Sylvester Stallone ha ormai settanta anni ed è già tanto che non si pisci sotto ad ogni starnuto e prima che sia troppo tardi, Hollywood ha pensato di resuscitare il mito di Rocky Balboa. Ma l'intenzione non è quella di fare un semplice reboot, bensì sostituire Rocky con Creed tramite un vero e proprio passaggio di testimone di quelli epici, con Rocky che allena il nuovo ragazzo e gli tramanda tutto quello che ha imparato sul ring. Applausi a scena aperta. Sulla carta tutto funziona alla perfezione, poi però il progetto arriva nelle mani di un certo Ryan Coogler, che l'avranno pure seppellito di premi dopo aver fatto un film carino, ma ancora deve compiere trent'anni e questo è il suo secondo lungometraggio e scrive pure la sceneggiatura e il disastro è servito.
Il protagonista quindi non è più Rocky, ormai relegato a ruolo di allenatore, ma il figlio di Apollo Creed, che per chi non lo ricordasse è quello che viene sfidato da un allora sconosciuto Rocky e che per una manciata di secondi si vede sfilare dalle mani il titolo di campione del mondo. L'idea è carina anche se un po' telefonata e questo figlio di Apollo si chiama Adonis e vive insieme alla mamma dei Robinson in una casa pazzesca di Bel Air, ma lui è una scavezzacollo e si licenzia dal posto di lavoro dove ad occhio e croce guadagna una barca di soldi, per inseguire la passione della boxe e quando gli chiedono "Cosa ti spinge a combattere?" lui risponde "Mio padre era pugile" .
Gelo in sala.
Ma da quando la boxe si tramanda come le licenze per le farmacie o gli studi di avvocato?
Il caso però vuole che questo Adonis sia bravo e che uno Sly dal cuore d'oro decida di allenarlo. Che poi appena vedi Stallone dici "Uh che bravi che sono stati con il trucco, a fargli la faccia deformata come un vero pugile a fine carriera!", poi lo guardi meglio e capisci che questo i truccatori neanche li ha visti e che è deformato per l'uso indiscriminato del botox e l'Academy l'ha pure nominato come miglior attore non protagonista, nonostante a stento riesce a chiudere gli occhi.
Da quando Sly e Adonis si incontrano inizia un lunghissimo spot Nike, ché questo ogni giorno mette una tuta Nike diversa, tutte assolutamente pazzesche, ma tipo che durante le due ore di film ne cambia tipo diciotto e poi ci sono anche quelle della linea Jordan e uscito dal cinema il mio pensiero non è stato verso Rocky Balboa o la boxe o lo spirito agonistico, ma semplicemente un meccanico e lobotomizzato: "Comprare. Tuta. Nike.". C'è anche da dire che questo ragazzetto ha un fisico da copertina patinata e che su di lui starebbe bene perfino una maglietta Desigual e a questo proposito ho letto che ci sono state molte polemiche, perché il ragazzetto in questione si chiama Michael Bakari Jordan e i più attenti forse lo ricorderanno in quel telefilm pazzesco che era Friday Night Lights e i più coraggiosi lo avranno visto nel nuovo e Fantastic 4 e comunque il tipo è bello e troppo fisicato per interpretare un pugile, ché quelli che fanno boxe veramente non sono così scolpiti come una statua di Canova e infatti se vedete quello che sfida alla fine del film, che fa il pugile di professione, lui ha un fisico di merda e in molti si sono indignati dicendo che è tutto un fake. Ma questo è un film che chiaramente si rivolge ad un pubblico di giovani e quindi il protagonista deve essere bello e muscoloso e per rendere tutto più appetibile deve anche innamorarsi della vicina di casa che tiene la musica a tutto volume e lui deve andarle a bussare alla porta incazzato, per poi dire balbettando e con l'erezione che cresce tra le gambe: "No, la tua musica alta che sembra di stare al White Sensation Party non mi disturba affatto; ti va se ci fidanziamo anche se ci siamo appena conosciuti?". Che poi lei si chiama bianca e invece è nera. Bah.
Mettiamoci poi anche un po' di drama, con un Rocky che non se la passa proprio benissimo e che deve lottare contro la malattia, mentre il suo pupillo lotta sul ring e ecco che avremo tutti gli ingredienti per questo Creed; un film con belle frasi da vero sportivo tipo: "Tu sei il tuo principale avversario", con belle riprese in piano sequenza sul ring, ma che avrebbe potuto cavalcare meglio il tema del film sportvo e invece finisce per essere un banale spin-off da guardare in DVD.
Che poi io non so nulla in fatto di boxe e non ho mai visto un incontro neanche in televisione, ma questi non si menano un po' troppo come se fossero in Mortal Kombat?

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