La forma dell'Acqua - la recensione


Prendete la storia de La Bella e la Bestia, ma toglieteci quell'atmosfera disneyana con il castello e le principesse e calatela piuttosto in una situazione quasi gotica, con la guerra fredda sullo sfondo (ché le vicende tra russi e americani e i loro esperimenti segreti affascinano sempre molto il pubblico), sostituite lo scorbutico mostro peloso con una creatura marina non ben definita, ma copiata pari pari dal film del 1954 Il Mostro della laguna Nera (e così ci schiaffiamo dentro anche quel richiamo al revival che va tanto di moda adesso), scopiazziamo ancora un po' dal film Splash - una Sirena a Manhattancondiamo il tutto con un po' di tip tap, ché con La La Land era andato benissimo e ci avevano vinto anche un sacco di premi e per finire mettiamo una protagonista sfigata e perfino muta, in modo che la gente possa impietosirsi e possa pensare che solo chi è sempre stato discriminato, possa alla fine guardare con normalità e senza paura il diverso.
Questo è La Forma dell'Acqua e devo scriverlo a chiare lettere che a me non è piaciuto o si è capito senza aggiungere altro?
Intendiamoci, il nuovo film di Gullermo del Toro è visivamente perfetto, ha delle musiche delicate e degli attori bravissimi, eppure io non mi spiego come abbia potuto vincere questo carretto di premi e a questo punto penso che il problema sia mio; forse sono io che non lo ho capito, scambiando questo film semplice, per banale.
E allora sono qui a chiedervi scusa per questa mia recensione e scusatemi se ho trovato pallosa la travagliata storia d'amore tra la creatura marina torturata dall'uomo e la povera Crista muta (yaawn, sbadiglio...), che contro tutto e tutti riesce a guardare nel cuore del mostro (sbadiglio) e riesce a capire che i difetti esteriori sono nulla rispetto alle emozioni che possono legare due persone (sbadiglio) e scusate se non mi ha emozionato la metafora dell'essere muta per riuscire a parlare con il cuore (sbadiglio) e se il grande twist finale pensato a tavolino per far esultare di gioia il pubblico io lo abbia capito dopo cinque minuti dall'inizio del film (sbadiglio) e infine scusate se questa è stata un'annata particolarmente piatta e priva di titoli interessanti, al punto che inizio ad avere il sospetto che La Forma Dell'Acqua abbia spopolato solo perché è un film semplice, talmente scopiazzato a destra e sinistra che quasi ci sembra di averlo visto tante altre volte e, come una canzone che all'inizio non ci piaceva tanto, sentendola sempre alla radio alla fine ci è entra in testa e abbiamo anche noi iniziato a cantarla.

Consigliato: Vi direi di no, ma ha avuto così tanto successo che forse dovete guardarlo per farvi la vostra idea personale.

Commenti

  1. Sprezzante, irriverente e contro ogni forma di sterile perbenismo: sì, è tornato Lord79. Seguirò il consiglio dell'ultima riga.

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  2. Hai dimenticato di dire che la povera crista muta gliela dà... 😁

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  3. Grazie per non stare nei binari "Oscar = capolavoro assoluto ".
    Sto pensando alla viscidità durante il coito.

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    1. Questo è il motivo per cui non mi invitano quasi più alle anteprime: dico troppo quello che penso.

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  4. Questo è il motivo per cui noi ancora ti seguiamo...

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  5. Ho pensato esattamente le stesse cose vedendo il film tanto che non l'ho nemmeno recensito.... mi è dispiaciuto perché Il Labirinto del Fauno lo trovai davvero un bel film.

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  6. Neanche a me è piaciuto: insulso e ruffiano. Che le cicatrici sul collo erano future branchie l'avevo capito anch'io (forse tutti). Come personaggio maschilista stereotipato=cattivo mi sembra ancora più sfaccettato e riuscito Gaston...

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