Ti dico addio, tu mi dici ciao


Non sono mai stato troppo bravo con gli addii.
E' che io mi affeziono alle persone e poi quando mi ritrovo a doverle salutare, mi sale sempre la solita malinconia. Crescendo sono un po' migliorato e magari ora evito di mettermi a piangere come una bambina alla quale hanno appena decapitato la Barbie preferita, ma comunque rimane sempre quel momentaneo vuoto e la sensazione che le cose sarebbero potute andare in un altro modo.
C'è stato un periodo della mia giovinezza, durante il quale partivamo con tutta la famiglia e andavamo in qualche rinomato villaggio turistico a trascorrere le vacanze estive. Uno di quelli con i bungalow disposti a cerchio attorno al piccolo teatro all'aperto dove la sera si svolgevano gli spettacolo dell'animazione. I miei genitori si sentivano tranquilli perché non c'erano strade da attraversare e io potevo uscire tranquillamente facendo finta di essere già grande e loro potevano godersi la vacanza senza avermi sempre tra i piedi. Era la simulazione della vita vera. All'interno del villaggio c'era tutto quello che poteva servire e perfino un piccolo spaccio dove fare la spesa e io salutavo i miei genitori dicendo "Io esco, non aspettatemi svegli...!" e loro si limitavano ad annuire perché sapevano che non potevo cacciarmi in nessun guaio. Conoscevano tutti gli altri bambini del villaggio e anche se non ce ne rendevamo conto, avevano sempre modo di sapere dove eravamo e cosa stavamo facendo. Al villaggio si facevano molte amicizie. Si conoscevano bambini provenienti da tutte le zone d'Italia. Stavamo tutto il giorno insieme. La mattina giocavamo in spiaggia e il pomeriggio preparavamo gli spettacoli da fare e la sera ci esibivamo davanti al nostro grande pubblico formato di genitori orgogliosi. Fare amicizia era facile come respirare. Ma il villaggio era meschino con il suo via vai continuo di famiglie. I giorni peggiori erano il sabato e la domenica, poiché c'era il grande ricambio e avvenivano il maggior numero di partenze e ogni sabato sera era un continuo di lacrime e abbracci e promesse che non avremmo mantenuto. Ho uno scatolone di latta pieno di foto con bambini di cui non ricordo neanche il nome. Gli occhi rossi e le guance bagnate. Sorrisi sforzati e abbracci disperati. Sentimenti amplificati. Adesso forse le definirei le amicizie alla Grande Fratello dato che quelle scene di pianto ricordano tanto le stucchevoli scene dei reality, con il concorrente di turno che deve abbandonare il gioco e tutti che gli si stringono attorno con disperazione esagerata. Noi ci scrivevamo frasi sulle magliette e sui quaderni, tra i compiti delle vacanze e sui diari. "Sei la persona migliore che abbia mai incontrato, non dimenticarmi. Fiorella" oppure "Il fratello che non ho mai avuto. Marco di Milano". Pagine di quaderni che si bagnavano con delle lacrime che credevamo sincere e la sensazione di odiare la vita che ti faceva conoscere delle persone speciali per poi portarle via con la stessa velocità. Perché dovevamo essere noi bambini a pagare? Non potevamo forse nascere tutti nella stessa città?
All'epoca non esistevano i cellulari e meno che mai Messenger o Face Book o tutti i vari Twitter. I bambini di oggi hanno tutte le fortune e non se ne rendono conto e noi invece l'unico modo che avevamo per tenerci in contatto era scriversi delle lettere. Prima con più frequenza, poi solo una cartolina. Poi più niente. E nel frattempo era arrivata un'altra estate, pronti per partire con una nuova destinazione e nuove conoscenze da fare. "Nel mio cuore ci sarà per sempre un pezzo di te... Eleonora" o "So che mi scriverai e per questo non ti dico addio. Giovanni". Rimanevamo a fissare le macchine che lentamente si allontanavano sollevando una nuvola di polvere, cercando di tirare in dietro le lacrime e pensando a quanto schifosa e imperfetta fosse la vita. Ancora bambini, ma ormai convinti che prima o poi tutte le situazioni sarebbero state destinate a finite.

Commenti

  1. Mi hai commosso...
    Di prima mattina! 
    Hai fotografato perfettamente, e con le parole più belle, una delle tematiche più frequenti delle amicizie e delle conoscenze strette in vacanza. Con una vena di malinconia che per sua natura accompagna sempre queste circostanze. Bravissimo!
    Chapeau!
    Ballestrero

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  2.  Io non sono mai stato uno che si commuoveva negli addii, forse solo per il motivo di sembrare forte e grande. Però è successo una volta, che salutando un mio amico, di cui ero segretamente innamorato, ho pianto come un disperato con l'altra mia amica del cuore che cercava di consolarmi non sapendo perchè avessi avuto quella reazione.


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  3. Quando ero piccolo io e mi succedevano queste cose, non c'erano queste scene da GF... Si, ci si lasciava il numero di telefono (di casa), l'indirzzo e ci si prometteva di scriverci (anche se poi raramente succedeva); ma alla fine s'era contenti lo stesso perché l'anno dopo saremmo stati tutti (più o meno) di nuovo lì... E chi non c'era, pazienza; magari c'era qualcuno di nuovoe più interessante... :-)

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  4. Capisco bene quello che scrivi: io, per non stare male ogni volta, ho imparato a ricacciare dentro le emozioni che certe situazioni mi hanno sempre creato, al punto che anche oggi per riuscire ad aprirmi ed a lasciare fuoriuscire l'affezione per le persone che conosco  (in vacanza o meno) devo fare uno sforzo immane che, spesso, viene vanificato dall'istinto di autocontrollo e di autodifesa che non mi riesce così facile soffocare.
    Barone

    p.s.: leggendo il post ho avuto l'impressione che non fosse solo il ricordo di una sensazione del passato, ma un sentimento molto vivo ed attuale. Sbaglio? 

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  5.  Io forse ero già freddolino pure da pischelletto...Ogni anno mi incontravo con gli stessi ragazzini dell hotel stefania a cesenatico ( che memoria)...e ogni anno eravam sempre gli stessi ma un pò più cresciuti..( l ultima volta che ci son stato mi son fatto il cameriere del tavolo dei miei opsss)
    Non ho mai nutrito legami particolari..forse perchè ai tempi ero molto più legato agli amici della mia città...Una cosa è certa...ogni anno mi aspettava una piscola tremenda di nome RITA...con la quale nella taverna dell hotel ci prendevamo a cazzoti ...ma tanto... ma cosi tantoooooooo... incredibile...delle litigate da paura...
    Peccato nn ricordi il cognome vorrei ritrovarla su facebook !!


    favolosamente-io

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  6. Io mi ricordo vividamente due "addii". Il primo risale alla seconda elementare, quando ce ne andammo da Milano a Rapallo, e si, effettivamente fu straziante e traumatico. E ora che a Milano ci sono tornato, mi capita di pensare dove siano finiti tutti quei compagnetti.

    Il secondo è stato quello della pizza di maturità, poco prima dell'inizio degli esami, in cui era palpabile l'atmosfera di eccitazione per il traguardo quasi raggiunto, e l'ineluttabile certezza che si stava per chiudere qualcosa e che a discapito di tanti discorsi, tutti sapevamo che difficilmente ci saremmo tenuti tutti in contatto.

    E meno male che a Firenze eri troppo impegnato a mangiare. Non avrei sopportato di vederti piangere. Ok, la pianto.

    Max

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  7.  Ecco perchè ho la corazza...
    Carlo

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  8. Carlo:
    Suvvia che lasciarsi andare alle volte è liberatorio...

    daniele:

    Io me ne sono fatti due di campus estivi. Uno a Londra (Sherborne) e uno a Dublino. Non ti dico quanto ho pianto su quel pulman che ci portava verso l'aereoporto. Vabbé, detta così pare che singhiozzavo disperato... no, era un pianto malinconico. Nella scatola di latta conservo anche queste foto. E' bello ripensare a quei momenti, e sorridere adesso di quei sentimenti amplificati.

    Max:

    .......sei solo una cretina.
    Non avrei pianto a Firenze. Uh.

    favolosamente-io:
    Tu ti incontravi ogni hanno con gli stessi bambini, io sto parlando di vacanze in posti dove sapevo che non sarei tornato.
    Comunque mi ci gioco quello che ti pare che a questa Rita gli piacevi. Oppure era lesbica e quindi ecco spiegati i cazzotti. Non ci sono altre interpretazioni.

    zagial:
    Ma ti sembro io??
    Mai avuto quegli addominali.

    Barone:
    No, nessun riferimento particolare alle esperienze attuali. Anche perché adesso son molto più distaccato.
    Ho però finito di leggere ieri un libro che mi ha fatto tornare alla mente alcune sensazioni della giovinezza.

    specchiettodelleallodole:
    Ah... se non ci fossero le amiche del cuore...

    Ballestrero:
    Vabbé, ma tu ti commuovo anche più velocemente di me?!
    Comunque tornerei bambino solo per le sensazioni forti che si vivevano a quell'età. Adesso è tutto troppo falsato dall'esperienza accumulata...

    (domani cerco di darvi il buongiorno con qualcosa di divertente, che sennò rimane questa malinconia per tutta la giornata e non va bene...)

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  9.  ho notato ora la foto di  zagial..che bella ma sei proprio te...? bhe la faccia è la tua...(il corpo forse un pò ritoccato ahaha ) ma dove l hai fatta sta foto..bella proprio

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  10. In effetti, adesso con internet, puoi riagganciare i contatti quando vuoi tecnicamente anche se poi quando si tratta di fare riamptatriate con vecchi compagni di liceo  ogni volta manca tre quarti di classe, che  bisogna contattare chi l'ha visto.
    main fondo lo comprendo, ormai anch'io sono restio a questi "amarcord" dal sapore agrodolce, dove magari ci si confronta di piu' sul chi siamo diventati piu' che sul chi eravamo e da dove siamo partiti.

    daniele
     

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  11. Sembra di uno stralcio di romanzo autobiografico. Un bel romanzo, intendo. Anche se leggendo le prime righe ho avuto il timore che chudessi il blog... Molto meglio un tuffo nel passato, invece

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  12. si ma infatti, quando metti questi titoli fai scantari (fai spaventare in siculo).
    Cioè almeno apri una parentesi con una explicatio rassicurante!

    daniele

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  13. daniele:
    " [...] quando metti questi titoli fai scantari"
    Fortuna che hai messo la traduzione altrimenti sarei stato ancora a chiedermi che cosa facevo...

    Roccia:
    Ma un romanzo alla Fabio Volo o un romanzo alla Stefano Benni?
    Perché è molto diversa la questione.

    Comunque il titolo è preso da una strofa della canzone che Irene Grandi ha portato a Sanremo (...e si, lo so, avrei fatto più bella figura se non lo avessi specificato).

    utente anonimo  #11:
    Ma siete ciechi o prendete solo per il culo?

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  14. la faccia è la tua...gli occhi ...la bocca...sei tu..nn è una presa per il culo
    Se cosi nn fosse ...hai un sosia...e lo voglio conoscereeeeeeeeeeeeeeeeeee

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  15. In effetti concordo con l anonimo qui sotto...uguali di viso
    (...che voglia di leccar sta ascella...:..ahah)


    fAvolosament-io

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  16. Che bel Post,sembra un soggetto di Paolo Virzi', si potrenne fare un Corto - Un estate fà

    ad ogni modo io nn riesco mai a dire addio a nessuno.  Festen

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  17. Dopo un attento esame, è chiaro che quello nella foto è un altro. Tu hai l'orecchino all'altra narice.

    Max (che per fortuna lunedi ricomincia a lavorare, così avra qualcosa da fare....)

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  18. L'altra sera alla tv ho visto una reclame pubblicitaria e ad un certo punto passa un ragazzo e io dico :cioè,è lord preciso!!!
    sembrava lui, poi pero' in efffetti ho guardato meglio e ho notato  che il volto in effetti differiva.
    Ora non chiedermi la reclame perche' manco io me la ricordo, stavo facendo zapping durante l'ultima puntata di sanremo.


    daniele

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  19. daniele:
    Vabbé, mo' pure in televisione...
    Questo significa che ho un volto anonimo che viene scambiato con tutti?
    Che lì fuori ho un esercito di cloni?
    Ovviamente devi farti venire in mente ch epubblicità aera, a costo di passare una giornata davanti alla television eper beccarla nuovamente.

    Max:
    Vedo che sai cogliere i dettagli importanti...

    Festen:
    Non dirlo a me, io non riesco a buttare neanche lo scontrino della psesa... figurati se posso dire addio a una persona!

    fAvolosament-io:
    Ma ragazzi, ma state impazzendo?
    Punto uno quello non mi somiglia affatto.
    Punto due, non è ancora primavera e avete già gli ormoni in subbuglio?!

    utente anonimo  #16:
    Ma tesoro, fidati che la conosco la mia faccia e i miei occhi e la mia bocca. Con quello neanche fratello ci potrei essere...
     

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  20. Beh! Aspetto il post dal titolo. in tutti i laghi...e vediamo cosa scrivi! :)
    Carlo

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  21. Devo dire che cio' che hai scritto mi ha fatto pensare... hai dato un'immagine estiva molto "classica" ...molto "italiana" ...che sicuramente non si e' persa... quella delle amicizie estive... ma che oggi da l'opportunita' di avere piu' contatto sicuramente! ...Un po' pero' io me ne sento fuori... forse perche' gia' vivo in un luogo di mare... e quindi non sono mai stato in vacanza da nessuna parte .... e anche perche' sono sempre stato un po' schivo e solitario! ... Sicuramente hai raccontato un qualcosa di te che e' bellissimo! :) Bravo!!! :) ....PS: Molto bello Francesco D'Macho ...e' da tanto che vorrei fare un post su di lui :p :p ... manca il tempo ... e ci son troppe cose che vorrei postare :D eheh ciau e bacioni LORD!!! :) IMSOGUY

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  22. Davvero... quante lacrime ho versato da bambino...
    ricordo ancora Vanes di Bologna... Marco il cagliaritano... uff..

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  23. lord ma hai visto i concorrenti dell'isola? sbaglio o il palestrato lo conosci?? :)
    mcD

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  24. mcD:
    Si, che lo conosco... e che paura!
    Ma chi si cela dietro alle lettere mcD?

    Gipris:
    Ehehheh basta che adesso riesci a trattenerti però!

    daniele:
    ok perdonato, però se ti viene in mente dimmelo.

     IMSOGUY:
    Aspetto un servizio speciale su francesco... mi raccomando!

    Carlo:
    ...quella canzone spero di dimenticarla il prima possibile

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  25.  ....ma dai che ha il suo perchè:

    "l’universo che ci si insegue"

    Quando rileggo il testo, mi chiedo cosa aveva fumato!

    Carlo

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  26. no ma questo blog e' bellissimo!! Mo perche' devo uscire ma da domani con calmina mi rileggo gli episodi precedenti. Si si

    palbi

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