Due Di Due - Andrea De Carlo



Andrea De Carlo
€ 9,00
1ª ed. originale 1989
2005, 376 p.
Editore Einaudi 






Andrea è il figlio del noto, nonché stimatissimo architetto Giancarlo De Carlo e questo ve lo dico giusto per fare un po' di gossip e farvi notare che la categoria "figli di...", non riguarda solo il campo televisivo e non voglio dire che sia stato raccomandato, ma sicuramente con un padre del genere, non doveva avere molti pensieri per la testa e infatti nella sua vita ha fatto il fotografo insieme a Olivero Toscani e è partito per gli Stati Uniti dove ha insegnato italiano e poi ha deciso di mettersi a scrivere perché evidentemente lavorare doveva essere troppo stancante.
Due di Due è considerato il suo romanzo più riuscito e effettivamente è un bel libro e inizia proprio nel modo che piace a me; con un bel racconto sui banchi di scuola e una immagine molto amarcord della giovinezza, di quelli che un po' fanno salire la malinconia e un po' fanno ripensare alla propria giovinezza e mentre ci si perde in reminiscenze del passato, ecco che i due protagonisti Guido e Mario, si incontrano per caso e diventano amici. Sullo sfondo le rivolte studentesche e le manifestazioni e le tante assemble d'istituto durante le quali non si risolveva mai nulla e alzi la mano chi non le ha fatte ed è un po' come se Andrea De Carlo stesse raccontando la storia di tutti gli studenti italiani, con un'attualità che sembra scritto l'altro ieri e questo ci fa riflettere sul fatto che il '68 per gli studenti non è mai finito che tanto ogni scusa è buona per manifestare anche per i ragazzini dei giorni nostri.
Due Di Due è un romanzo che prende sputno dalla formazione adolescenziale, ma che poi arriva a fare una profonda cirtica sociale e lo fa usando la forza dei sentimenti e inizia con il botto raccontando questa forte amicizia tra i due protagonisti, per poi spegnersi e diventare noiosetto nella parte centrale e riprendersi alla grande grazie ad un finale molto cinematografico e a dire il vero, è l'unico finale possibile per un libro che racconta principalmente la storia di una forte amicizia che non lo so, azzardo una cosa grossa, ma forse se l'avesse scritta adesso, magari ci sarebbe scappata pure una bella scopata tra Guido e Mario e sarebbe diventato il romanzo simbolo per tutto il mondo gay italiano e invece è stato pubblicato nel 1989 e quindi niente storia finocchia ma solo amicizia (ufff... che noia...!) e devo dire che nonostante questo, rimane comunque un bel romanzo molto attuale (tranne che per la parte riguardante il militare che da quando il servizio di leva non è più obbligatorio, quello è un capitolo che descrive una generazione ormai estinta peggio del lupo della tasmania).
Insomma, se consiglio questo libro? Si, ma non aspettatevi un grande ritmo.
Ho letto da qualche parte, che a breve scadranno i diritti che la RAI aveva rilevato per una trasposizione televisiva dell'opera. Quindi adesso mi aspetto una trasposizione cinematografica di questo libro, a patto che non facciano fare la parte del protagonista a Scamarcio.

Commenti

  1. Letti tutti i suoi libri...una noia ma una noia....letto uno, letti tutti.

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  2. Finalmenteee!! E' praticamente restato un sacco di tempo sotto la colonna di cosa stavi leggendo, che pensavo ti fossi scocciato e l'avessi gettato nel fuoco XDXD
    D'altronde ti avrei capito, il libro a un certo punto diventa di una noia... e poi quella sorta di comunità utopistica l'ho trovata così stucchevole, per non parlare dell'esagerata caratterizzazione di Guido, che a me sembrava un trito clichè... insomma, non m'è piaciuto.

    Giovanni

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  3. ciao,
    sono d'accordo con Italian: ho letto "Due di due" un secolo fa e anche "Treno di panna" (era sempre di De Carlo, vero?!) e quello che mi è rimasto impresso nella memoria è un senso di noia.... ma una noia.....
    Filippo

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  4. io di suo ho letto solo "I veri nomi" di cui ho un ricordo molto affettuoso perche' mi ha tenuto compagnia per 2 settimane in ospedale
    Anche lì i protagonisti erano 2 amici e devo dire che il rapporto mi sembra molto simile a quello che descrivi qui.

    palbi

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  5. Lord sono totalmente d'accordo con la tua recensione, compreso il "momento noia" che c'è un po' in tutti i libri di De Carlo (non che li abbia letti proprio tutti): probabilmente è un po' una trovata narrativa, per fare sembrare il finale sempre interessante. Comunque, se ti è piaciuto questo, prova a leggere "Di noi tre", a me all'epoca era piaciuto di più: è una storia di amicizia / amore a tre tra due ragazzi ed una ragazza (ma niente sesso gay neppure qui...che poca fantasia questi autori italiani...). Lui l'ho sentito un paio di volte in qualche intervista e mi sta decisamente sulle palle, troppo intellettuale compiaciuto e pieno di sè, ed in fondo non è che sia poi questo rivoluzionario scrittore.
    Buona giornata bello.
    Barone 

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  6. Non ho mai letto niente di suo.. e a dire la verità di lui non so praticamente niente, l'unica cosa che mi viene in mente è uno scambio di battute tra due segretarie che lavorano nel mio studio ("L'hai letto il libro che ti ho dato? Hai visto la foto, è bono vero?" "Sì, ma pare che sia frocio").. quasi quasi mi ero convinto, ma poi tutto sto parlare di "momento noia" mi ha messo 'na paura..

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  7. Anche a me, questo libro, non mi è piaciuto. Dello stesso autore molto più bello "Tecniche Di Seduzione"
    In ogni modo concordo, con molti altri commentatori, in generale è abbastanza noioso. 

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  8. Si però dovresti fare un filmato della recenzione, ti ci vedo molto in perfetto stile Corrado Augias e con l'occhialino intellettuale.
    Certo è che per mantenere il mordente dovresti essere vestito solo di canotte grigie e o verdi però secondo me andrebbe alla grande.

    A me questo libro mi annoia a morte, ho provato a leggerlo ma ho abbandonato per decorrenza di termini bibliotecarii... :)

    Ottima recensione.

    Matt

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  9. Due di due, io mi sono arenato a quando si mette a guardar crescere le carote nell'orto e non l'ho mai più riaperto.

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  10. ehm.. devi vedere le tipe.. diciamo che per loro può esserlo

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  11. nooo questo libro mi emoziona troppa. E' uno dei primi che ho letto in vita mia e ho un buonissimo ricordo... certo De Carlo non mi ha deluso nemmeno con DI NOI TRE

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