Vorrei essere etero? (seconda parte)

Che poi il nocciolo della questione è fondamentalmente questo: da etero, sarei stato più felice? Eppure trovare una risposta a questa domanda è come prendere un vecchio libro, uno di quei classici conosciuti da tutti e iniziare a riscriverlo da zero. Romeo e Giulietta sarebbero stati più felici se non fossero appartenuti a casati rivali? Bho, uno ad intuito risponderebbe di si, però poi vai a sapere come poteva finire veramente e magari stavano insieme due anni e poi Giulietta scopriva che Romeo parlava nel sonno o che aveva un problema di flautolenza o che cacchio ne so io e allora si lasciavano ugualmente. Vai a capire come cambia la vita modificando anche solo un piccolo dettaglio, figuriamoci a stravolgerla modificando l'orientamento sessuale. Magari da etero sarei stato felice. Magari sarei stato un bastardo. Molto più probabilmente sarebbe cambiato ben poco. E allora forse la domanda è proprio posta male fin dall'inizio e forse non dovrei domandarmi "come sarebbe stata la mia vita se...", ma dovrei chiedermi "come è stata la mia vita visto che..." e per far questo, devo torno indietro con la memoria, fino a quel primo ricordo gaio che riesco a materializzare e vedere se il mio bilancio fino ad oggi, è una valutazione positiva o meno.

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Giardino della scuola elementare, la campanella della ricreazione è suonata da qualche minuto e tutti sono corsi fuori dalle aule facendo baccano. I maschi sono al campo da calcio e rincorrono un pallone. Le femmine sono nel cortile in cerchio e palleggiano con la palla da pallavolo. Io ho appena chiesto il permesso alla suora di giocare assieme alle femmine. Permesso accordato. In verità non sono un bambino effeminato, anzi, quando tra parecchi anni farò ad alcuni amici il fatidico annuncio, qualcuno di loro risponderà dicendo sbigottito: "Gay...?! Tu? Oddio, non l'avrei mai detto, sembri così... così... maschio...!" e interromperanno la frese un istante prima di aggiungere "...e poi non vai in giro vestito da donna! Sei proprio sicuro di essere gay?". E infatti niente rossetto o camminata sculettando o voce acuta. Sono un bambino come tanti; però preferisco passare la ricreazione a fare i giochi calmi delle femmine, piuttosto che rincorrere un pallone e tornare in classe sudato e puzzolente. I grandi forse ancora non si accorgono di nulla e anzi, sono anche il pupillo di alcuni genitori che mi vedono così pacato a differenza dei loro diavoli della Tasmania che non stanno mai fermi. Però i bambini sanno guardare oltre e all'occorrenza sanno essere anche molto crudeli e così quando mi sono allontanato per andare a giocare a pallavolo con le femmine, mi sono preso il primo femminuccia! della mia vita. Quando hai sette anni, dai peso anche a queste stupidaggini. Eppure non sono triste. Grazie al cielo ho un bel carattere. O forse sono solo un ragazzino montato e superbo. Un presuntuoso del cazzo per dirla in parole povere e alle derisioni degli altri, non do peso. Io so guardarmi come forse gli altri non riescono a vedermi e io vedo un ragazzo spiritoso, pacato, ironico, forse superficiale, timido, bello, razionale, pigro, solitario, educato, vanitoso, schietto, sincero...
Sapete cosa c'è? Che quando tu stesso sei in grado di dare un nome al tuo carattere, allora il: "Sei una femminuccia!" gridato mentre ti spingono all'indietro e ti fanno cadere con il culo per terra, automaticamente si scompone in altre parole e dove gli altri vedono vergogna, io vedo pregi e quel sei una femminuccia, diventa "Sei un ragazzo timido, posato, dolce e razionale!". Certo, con il culo per terra poi ci finisco ugualmente, ma a tutto non si più trovare rimedio.

«flashback
Villa Pamphilj. Sono seduto su una panchina con Elisabetta e ci teniamo per mano e stiamo parlando da quanto ormai? Ho perso anche la cognizione del tempo, ma considerato che ho la bocca secca saranno passate almeno due ore e vorrei darle un bacio e chiederle se si vuole mettere con me, ma ogni volta che prendo fiato per farlo, la voce mi trema e si soffoca in un sospiro e gli anni sono quelli incasinati della pubertà e sebbene sia estremamente attratto e incuriosito dai modelli di intimo che svettano con tutti i loro muscoli perfetti sulle riviste di moda, son qui a tentare di fidanzarmi con la mia compagna di banco e non vi sto neanche a raccontare quanto sia tonto nel provare a farlo. Con il passare degli anni un po' mi sveglierò... ma manco di tanto. Probabilmente questi dovrebbero essere gli anni dell'accettazione e delle lotte interiori e dei pianti davanti allo specchio mentre vedo riflessa un'immagine che non capisco e che mi fa paura, gli anni in cui provo a pronunciare la parola gay e nonostante siano solamente tre lettere mi fermo a metà per paura che diventi realtà; e invece io sono tranquillo e in definitiva se oggi non mi fidanzo con Elisabetta, tornando a casa mi fermerò alla sala giochi a combattere contro Blanka e Ryu e io ovviamente prenderò il personaggio di Chun-Li, figuriamoci, è l'unico con cui riesco a fare le mosse speciali e con il quale riesco ad ammazzare tutti a suon di calci infuocati e trottole volanti.

«flashback
Sono a casa sua, siamo sdraiati sul letto e ci stiamo baciano per la prima volta e sì, un pochino è una sensazione strana... voglio dire... le altre ragazze che ho baciato fino ad ora, non avevano la ricrescita della barba e invece lui punge. Però forse è solo questione di abitudine e da come mi è venuto duro, io direi che non ci sono più dubbi. Sono finocchio. Mi batte forte forte il cuore e sapete cosa vi dico? Che non mi sembra affatto una cosa strana o sbagliata o sporca o trasgressiva. Sto baciando un maschio perché mi piace e sento le farfalle nello stomaco, come quando comincia qualcosa di bello e però hai un po' di paura per quello che accadrà. Magari sono un extraterrestre o forse ho un problema al livello emozionale, eppure questa cosa dell'essere gay non mi sconvolge affatto e anzi, mi sembra far parte di me come fosse una mano o una gamba. E intanto continuiamo a baciarci...

►play
Oggi, adesso. Divano del soggiorno. Ho il portatile sopra le gambe e rifletto su quello che è stato il mio percorso da ragazzo gay. Forse ho agito sempre nella totale incoscienza e forse son sempre stato superficiale ed egoista, ma io non ho mai dato peso a questa cosa dell'essere finocchio. Forse da bambino c'è stata qualche presa in giro di troppo, ma son disposto a scommettere che anche Angelina Jolie è stata schernita nel suo passato. Non lo so, magari è stato come essere un bambino che impara a camminare anche senza un piede e nessuno gli ha mai insegnato a farlo, però lui lo fa ugualmente e senza rendersi conto della difficoltà, si ritrova a fare un passo dopo l'altro come fosse la cosa più normale del mondo. Per me è stato così, semplice normalità. Probabilmente ho trovato attorno sempre un ambiente favorevole o forse sono stato semplicemente fortunato. Non lo so, magari adesso dirò una cosa stupida e forse sarebbe stato meglio chiudere qui questo racconto, perché so già che stanno per partire i 5 minuti di auto celebrazione giornaliera, però io sono contento di quello che sono: un ragazzo carino, intelligente e molto simpatico. L'essere gay non toglie e non aggiunge nulla. E se qualche volta ci sono stati dei momenti difficili e se qualche volta c’è stato bisogno di lottare un poco di più per guadagnarsi qualcosa, bhé, in fin dei conti, sono proprio gli imprevisti e i momenti inaspettati che aiutano a crescere e a rendere unica un'esistenza. E non trovo neanche un motivo, per non voler essere come sono...

Commenti

  1. A tratti mi son sembrati stralci della mia, di vita. Però mi sa che siamo in pochi ad essere stati così fortunati (mi riferisco a carini, intelligenti e molto simpatici, chiaro vero?)

    Max (e oltre a giocare con le compagnette a palla, ci facevo pure le tortine di fango e terra)

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  2. Il primo non è un flashforward ma un flashsideway!!!! Ora continuo la lettura :)

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  3. Ehm, no, erano tutti flashback! :)
    Cmq in linea generale immaginavo una conclusione simile :-)
    Eh beh, si, sei decisamente molto autocelebrativo, ma alla fine è meglio così: dal tuo racconto tale "forza" ti ha permesso di affrontare al meglio certe situazioni negli anni :)

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  4. Ammettilo! la tua ghostwriter è la D'Urso!

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  5. credo.. che per l 80% dei gay... i flashback siano stati simili ai tuoi... ma sinceramenre come dici tu nella tua autocelebrazione.. PIU O MENO IL SENSO E' QUELLO .... SE SON FAVOLOSO ADESSO CHE COLPA NE HO??? confermo... i miei compagnetti delle elementari ancora rincorrnono la palla..e tornano a casa sudati... senza sapere cosa li aspetta domani.. io fortunatamente tra una cosa ed un altra posso fare fare dei pseudo-progetti per il futuro prossimo che vanno solo in meglio!!... e del resto... SE SON TROPPO GIUSTA CHE COLPA NE HO IO!!! SON GAY , FELICEMENTE FIDANZATO E ESCLUDENTO IL MIO RAGAZZO O ALTRE PERSONE IMPORTANTI CHE MI VOGLIONO BENE... mi basta per essere felice.. il resto e' un qualcosa in piu!

    Biagina!

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  6. Chun-li non la prendevo mai, sempre guile o vega. vabbe'!
    daniele

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  7. Hai riassunto tutto con quel non toglie o aggiunge nulla. Sei come sei e va bene cosi'. Con il tempo e vivendo ci si capisce meglio e   le distonie personali  si annullano.

    daniele

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  8. scusatemi tanto... NEL MIO DISCORSO DOPO CHE PARLO DEL MIO RAGAZZO LA O e' con H ( voce del verbo avere!


    BIAGINA

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  9. @Biagina: secondo me aveva perfettamente senso anche senza acca.
    Come dire, se escludo il ragazzo E le altre persone importanti, mi basta essere felice.

    Max (o no?)

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  10. Io nn ho avuto quest ' infanzia difficile..anche se sin dall asilo stavo appresso alle ragazze..ma xkè mi piacevano...poi alle elementari son stato sospeso 13 volte..perchè le picchiavo...,  alle medie..ero l unico ragazzo che poteva vedere le poppe crescenti delle mie amichette e persino i primi peli  hahah...qui scappavano le prime frasi finocchiose ma in verità poi era invidia perchè le ragazze cercavan me e nn i miei soci..anche se nn c era mai un approcio sessuale...
    il primo bacio a 20 anni è stato tranquillissimo..ricordo ancora dissi.." è come baciare una donna con la barba.."
    Ma ragazzziiiii.......ma vi ricordate i tempi della pubertà quando tra maschi ci si masturbava tutti insieme davanti a qualche pornazzo..che bei tempiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii...e quante federiche pubbliche ci si faceva... ( peccato che tra tutti questi segaioli solo io ne son uscito gay ahahahahha)


    favolosam.io

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  11. Aspetto la terza parte! 
    Carlo

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  12. Carlo:
    Terza parte?
    Non credo sia prevista una terza parte... o devo?

    MissPulceLove:
    Cioé, quindi mi stai dicendo che ho scritto tutto quel papiro, quando potevo scrivere solamente quella frasetta striminzita...??

    favolosam.io:
    Io non ho mai avuto il momento "masturbata di gruppo".

    daniele:
    Chun-li o Blanca. I miei preferiti.

    Biagina:
    Il tuo italiano inizia a dae segni di cedimento, ma ti perdono solo perché sicuramente l'inglese ti sta stordendo...
    e comunque Bia: Non è colpa nostra se siamo favolosi così come siamo...!!

    AtenaGlaukopis:
    Se era una battuta... non l'ho capita. Mi sopravvaluti.

    Anagramma:
    Ok, hai ragione, erano tutti flashback. Però volevo fare il coatto usando parolone forbite e che stanno sul pezzo, ma invece non ci azzeccavano nulla.

    Max :
    Diciamo che il racconto, seppur noiosetto, è stato inserito solamente a dimostrazione del fatto che la mia infanzia è stata quanto di più normale ci possa essere e che in fin dei conti non è molto dissimile da un'infanzia etero.
    E comunque... ovvio che facevamo le tortine di fango!!

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  13. @ MAX:

    si in realta' hai ragione anche tu... ma il selvo voleva essere quello che ho corretto... eheheh.... mano male che cmq ancora interpreta i miei arreri.. LOL

    Biagina

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  14. No, scherzo Lord. Stasera provo a rileggere il racconto....perché c'è qualcosa che non mi torna..
    Carlo

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  15. un bellissimo post! né più né meno! anche io mi sono trovato nella tua situazione.. solo che la parola femminuccia mi è stata detta per la prima volta in 3 media. decisamente tardi eh? meno male che ho sempre vissuto in mezzo a persone "di buona famiglia" come direbbe mia nonna! sono cresciuto sereno, non posos negarlo e ammetto che il liceo è stato un quinquennio che ricordo con assoluta gioia. forse non ho manco mai avuto la sensazione che baciare un ragazzo fosse un qualcosa di diverso, alternativo o chissaché.. era qualcosa che volevo e così è stato. magari bisogna considerare che non ho lai leccato le tonsille ad una donzella però alla fine quell'attrazione che avevo a 16 anni verso la ragazza dei miei desideri era solo facciata e si fermava nell'esatto momento in cui si doveva fare davvero quel piccolo saltino di qualità.. che però non c'è mai stato. primo bacio molto tardi.. persona sbagliatissima e che addirittura non mi attirava. è stato il classico.. oddio interesso a qualcuno! è l'occasione per provare. ed ho provato. il tipo continua a farmi senso.. ma il bacio che mi ha dato era qualcosa da mozzare il fiato. caldo, avvolgente, travolgente. quel bacio non era un bisbiglio. era un'ondata di sensazioni e quasi mi tremavano le gambe. ero impacciatissimo e non sono riuscito ad andare oltre.. ma quelle labbra quanto le ho cercate dopo essersi staccate dalle mie. lo esploravo, lo assaporavo proprio.. e poi adoro mordicchiare le labbra.. le succhio ecc.. ok stop. lol XD
    insomma.. che belli i maschi! dopotutto il corpo maschile è la perfezione artistica per eccellenza! ;)

    ciao barbuto! efy

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  16. Da bambino avevo un sacco di Barbie, giocavo a occhi di gatto con le mie amiche, alle volte ci truccavamo e giocavamo alle "amiche" . . .  allo stesso tempo giocavo anche con i Lego e avevo una passione innata per le automobili . . . mia madre mi ha sempre lasciato fare, tant'è che quando le ho detto "mamma sono innamorato... di un ragazzo" lei mi ha risposto " L'ho sempre saputo, la mia paura non era tanto quella di avere conferma di questo, quanto del momento in cui te ne saresti reso conto e delle difficoltà con cui avresti intrapreso questo percorso".
    Quello che mi domandavo spesso era " e se fossi ... " e non riuscivo mai a dire quella parola, gay,  come se dicendola avrei potuto confermare qualcosa. Sono sempre stato definito un ragazzo posato, delicato, dolce, simpatico e questo mi ha procurato i "femminuccia" di rito o le prese per il culo da parte dei compagni "maschi" della scuola. Avevo tanta paura. . . così tanta di espormi, che non ci provavo nemmeno con le ragazze per paura di scoprire qualcosa che poteva essere "scomodo". Poi è arrivato lui un anno e mezzo fa, che mi ha baciato nel parcheggio di una autostrada dopo che avevamo passato una serata in compagnia . Batticuore, farfalle in pancia, sensazione di poter conquistare il mondo, felicità, amore... tutto in quella sera ha preso vita dentro di me. Non mi sono mai chiesto " e se fossi stato etero?" ... perchè da quella sera mi sono conosciuto forse per la prima volta e oggi sento di essere Francesco prima di tutto. Dritto, rovescio, bianco, nero, gay o etero, felice, incazzato, sono Francesco, sono io... così.

    iLFranci

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  17. Ti applaudo.
    Hai descritto alla perfezione le mie stesse identiche sensazioni. La fase "Chun Li" poi è da Oscar.

    Emi

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  18. Bel pensiero...sono completamente d'accordo. Niente di strano o sbagliato, solo desiderio di star bene e soprattutto, almeno per me, di amare un'altra persona.

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  19. lord sei troppo forte! secondo me l'amore non ha sesso e per questo motivo considero (paradossalmente) una delle massime espressioni di mascolinità l'essere gay... perché si tratta di un uomo che ha saputo sconfiggere la paura del pregiudizio, del giudizio e si è preso ciò che vuole! più uomo di così....
    però... egoisticamente... ogni volta che conosco un ragazzo gay penso: quanta bella materia prima sprecata... :-(... ;-)))

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  20. beh io alle elementari, cosi ccome alle medie e superiori, giocavo a calcio... ma mi ricordo anche che per un periodo estivo facevo anche i completini per le barbie....  :p

    anche io sceglievo chun li....



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  21. Non c'è molto da commentare sulla bellezza di questo post. Se fossimo ne "Le Relazioni Pericolose", potrei esprimermi solo come Cécile de Volanges quando scrive alla Marchesa: "A chi altri posso rivolgere la mia inquietudine Madame? E come posso trovare le parole più opportune...?"
    E' sempre un piacere leggerti.
    B.

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  22. Veramente melancolico questo post! Mi è piaciuto tantissimo, forse perkè c'ero dentro. Sei davvero bravo nel raccontare la vita. Continua così, sempre vero Lord!
    Saluti da Latina

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