Amy Winehouse è morta



Che poi, facendo una ricerca per immagini su Google, ho notato che vengono fuori quasi esclusivamente foto di lei con il viso sporco o inzaccherato dal trucco o graffiato e lei che vomita buttata in un angolo della strada e lei che piange e lei che cade e lei senza un dente e con gli occhi a mezz'asta e questi giovani artisti moderni ci hanno troppo abituato alla loro vita spericolata, ché ormai riusciamo solo a riderci su e non sappiamo più scandalizzarci per niente.
Lindsay fa notizia entrando e uscendo dalla clinica, Britney si rasa a zero la capoccia, Amy muore a 27 anni e quantomeno Marilyn aveva avuto il buon gusto di andarsene avvolta da un alone di mistero e sebbene le voci parlassero di una ragazza molto triste, non si era mai mostrata al pubblico vulnerabile e strafatta come invece fanno questi giovani d'oggi che ormai pare non abbiano vergogna di nulla e hanno fatto della loro infelicità, il loro successo mediatico e più si vendono le copie dei giornali e più loro sono infelici e più sono infelici e più i giornali vendono e Amy lo aveva anche cantato chiaramente e aveva detto: - Hanno cercato di farmi andare in reahb, ma io ho detto no, no, no!" -.
Aveva 27 anni e due album alle spalle e uno stile inconfondibile che l'aveva portata in cima alle classifiche di tutto il mondo e un look che era diventato suo e aveva creato lo stile alla Amy Winehouse e cinque Grammy vinti tutti in una volta e poi droga e alcol e tutti lo sapevano e tutti amavano quel lato dannato e decisamente rock'n roll che ormai era diventato l'unico pretesto per riportarla sui giornali e a cinque anni di distanza dal suo Back To Black e si parlava di un album di prossima uscita, ma più che altro si parlava di lei pazza e ubriaca e prima tutti a ridere e scherzare guardando le sue performance live ormai semplicemente ridicole e poi tutti a piangere la sua scomparsa prematura e però cavolo, era Amy Winehouse! Voglio dire, quella era già morta ancora prima di morire e adesso ci racconteranno che se ne è andata come i grandi della musica rock e che è morta come Kurt Cobain e come Jimi Hendrix e Jim Morrison e Janis Joplin e non mi piace questa storia del morire in modo prematuro per diventare un'icona e che cazzo, Madonna è ancora lì che zompetta alla veneranda età di cinquant'anni e Rihanna si fa il culo a strisce per lasciare un segno su questa terra e Amy invece che fa? Prende e muore senza neanche lasciare un biglietto.
Il mondo dello show business è proprio fatto tutto sottosopra e basta avere un po' di talento per perdonare la sregolatezza e farla diventare spettacolo e sotto le abbaglianti luci dei riflettori tutto sembra più appetibile e uno stile di vita dissoluto, si trasforma in una vita da star fatta di feste e di eccessi e però è sempre stato così fin dalla notte dei tempi e possono indorare la pillola quanto vogliono, ma dentro di noi sappiamo benissimo che la fantomatica storia del sesso droga e rock and roll, nasconde solamente tanta solitudine e tanta tristezza.

L'altra sera la cantante M.I.A. ha postato sul suo Twitter un brano dal nome 27 (gli anni che aveva Amy) dicendo che è una traccia demo mai pubblicata, ma che adesso si sente di rendere pubblica: "dedicated to all my friends that died at 27."


27 by M.I.A.

Commenti

  1. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  2. Grande Emy, che non è un modo di scrivere Amy come lo si sente, ma un modo per omaggiare l'autore di questo blog davvero carino e intelligente!
    io credo che quello che è successo ad Amy è una disgrazia, non parlo del morire che forse è stata una liberazione per lei, ma il fatto che è stata lasciata sola da tutti. Sono sicuro che anche il più lontano dei miei amici mi prenderebbe a sberle se mi riducessi come uno straccio e mi fa pena pensare che invece lei è morta da sola....senza nessuno che l'aiutasse a capire che la vita è dono meraviglioso...come lo era la sua voce

    RispondiElimina
  3. Scusami Awkard ma è troppo facile dire mi dispiace di quello invece che di questo....è troppo facile pensare che il male di vivere di cui soffriva Amy fosse solo un capriccio....

    RispondiElimina
  4. >>>awkward
    Detto tra noi, non capisco cosa c'entrino i ragazzi di Oslo (immagino ti riferissi a loro), con la morte di Amy.
    Esistono forse morti meno tristi di altre?
    Ho parlato della Winehouse perché è una morte che mi ha colpito e è una morte molto vicina a me e i ragazzi uccisi da un folle, sono una notizia sconvolgente, ma sono una notizia di cronaca da leggere sui giornali e di quelle da prenderne atto e per la quale non posso farci nulla e le cose fatte per mano di gente folle terribili, ma anche inspiegabili e invece Amy Winehouse era una ragazza che poteva essere un'amica mia e non me ne frega un cazzo che fosse una cantante famosa, ma mi frega del fatto che è morta da sola, sotto i riflettori, in un mondo che ci fa credere che le droghe siano la soluzione e questo mondo è quello molto più vicino a me e non quello di un pazzo che fa zompare in aria le persone e la vita spericolata è bella e affascinate, ma nasconde sempre qualcosa dietro e è di questo che volevo parlare e paragonare le due disgrazie francamente non ha alcun senso.

    >>>Gaetano
    Io ti prendo a sberle anche solo per un big mac, figuriamoci se ti riduci in quello stato...

    RispondiElimina
  5. Se è vero come dici te che era morta gia prima di morire e lo aveva mostrato chiaramente resta il fatto che saperla morta per davvero è stata una bella botta… personalmente seppure la sua vita privata era quello che era come cantante non posso negare che fosse grandiosa, questo però non toglie che il suo modo di affrontare lo schifo che la vita è capace di metterci davanti fosse assolutamente sbagliato su tutta la linea…
    Non so come commentare la sua scomparsa se non dicendo che quella sua voce tanto particolare farà sentire parecchio il suo silenzio.

    RispondiElimina
  6. >>> lord
    hai detto big mac solo perchè è concorrente di burger king vero?

    RispondiElimina
  7. La mente umana è ancora un mistero... ci sono meccanismi che nessuno ancora è riuscito a spiegare. Noi stessi restiamo comunque, sempre, i padroni del nostro destino. Gli amici, i parenti, gli amori, possono aiutare, non c'è dubbio, ma se alla base manca il nostro "sì", "sì voglio che mi aiutiate", "sì voglio uscirne", "sì ce la posso fare", "SI' LO VOGLIO!"... è tutto fiato sprecato e allora ti assale quel senso di impotenza, ti domandi perché, ti chiedi cosa significhi vivere, ti chiedi perché vivere e alla fine ti rassegni con un "così è la vita" ma io non ci credo, non ci voglio credere, il problema è che io, "Mister Razionalità", non ho ancora trovato una risposta a queste domande che tornano quando queste cose succedono a Amy ma anche a Paolo o a Cinzia o a Massimo o a Samuele.
    Penso che la macchina del successo, in questi casi, conti poco, purtroppo questo macabro meccanismo funziona anche in altri contesti e sono sicuro che tutti noi ne portiamo una testimonianza nel cuore.

    RispondiElimina
  8. è semplicistico anche dire che basta volerlo....no non basta volerlo!
    io credo invece che chi soffre di depressione (non so se Amy era depressa) ha bisogno di gente vicina...ma vicina col cuore! invece l'hanno spinta a cantare quando non era in condizione, questo non dovrebbe succedere perchè vuol dire che non sei più un essere umano ma una macchina per fare soldi.
    e quando ti accorgi che sei solo non basta dire: SI LO VOGLIO

    RispondiElimina
  9. Ho, purtroppo, un paio di esempi in cui la famiglia c'era, gli amici (pochissimi, due) c'erano eppure, in quei casi i due protagonisti ci hanno lasciato senza "sfruttare" quell'aiuto e senza una spiegazione.

    RispondiElimina
  10. quindi secondo te loro volevano morire? quindi non accettavano aiuti e quindi amen...non so secondo me le cose non vanno proprio così. non è come decidere di smettere di fumare, ti svegli una mattina e pfuff...la dipendenza, il male di vivere l'abuso di droghe e alcool sono questioni delicatissime per cui muoiono centinaia di persone all'anno....

    RispondiElimina
  11. inizio un po' off topic... però mi devi spiegare: sei bono, hai amici boni, i quali hanno amici che somigliano ad eliad cohen!!! No, scusa, fammi un favore... se per caso alcuni di loro hanno un metro di giudizio del tipo "basta che respiri autonomamente", dimmelo che vengo subito a roma!!! :D

    per quanto riguarda amy winehouse... credo che una tragedia simile sia dovuta esclusivamente alla disperazione che questa ragazza aveva dentro... probabilmente non è stata abbastanza forte per riuscire a conviverci o probabilmente non ha avuto tutto l'aiuto di cui avrebbe avuto bisogno! se invece questa fine le è toccata ugualmente, nonostante una famiglia e degli amici che hanno provato ad aiutarla, questo non vuol dire che se l'è cercato o che l'ha voluto... significa semplicemente che, nonostante gli sforzi degli altri ed i propri, il suo dolore, il suo disagio e la sua disperazione erano troppo grandi ed hanno avuto la meglio su di lei!

    RispondiElimina
  12. @ Gaetano: In un certo senso sì, hanno voluto morire, hanno voluto mollare. Come dicevi tu, è vero non basta dire SI' LO VOGLIO, quel sì lo voglio deve venire dal cuore, dallo stomaco, dall'intestino, quel sì deve essere convinto, deve essere una volontà. La fimiglia, gli amici se ci sono è certo che sono un tesoro da sfruttare ma purtroppo non bastano, è necessario che nella testa di questi sfortunati protagonisti scatti quel "grilletto" che faccia dir loro "voglio vivere, voglio andare avanti". Poi gli strumenti per questo possono essere i più disparati, mi viene in mente quella "cura non scritta" che però ha avuto nel tempo buoni risultati: quante ragazze nelle comunità per tossicodipendenti restano incinta? e dopo, quante ne vengono fuori? Non ho le percentuali ma il risultato è più che soddisfacente e ti assicuro che queste gravidanze non sono poi così casuali e questo perché si è verificato che quando una ragazza ha un bambino, ha un motivo in più per dire "lo voglio".
    Con i ragazzi più giovani con problemi di droga o alcool mi ricordo che gli operatori di strada agivano anche sulle "passioni" (un ragazzo amava disegnare e purtroppo amava l'eroina, oggi è un tatuatore alla moda, pulitissimo e sano). Questi sono riusciti a far scattare quel grilletto. Chi è stato loro attorno sicuramente è stato utile ma la cosa fondamentale è stata la propria volontà.

    RispondiElimina
  13. Io non l'ho mai idolatrata. Lei, come tanti, è l'esempio lampante che problemi psicologici che portano a dipendenze varie, non si risolvono nè con i soldi, nè con la fama, nè assecondando le dipendenze stesse. In soldoni, se la fenice non riesce a rinascere dalle proprie ceneri, rimane piccione. (???) Per continuare questo momento "Nonsense" avrei voluto postare il "discorso" di ringraziamento di qualche vma's fa dove lei vince una delle tante categorie in ballo, si presenta sul palco, seguono lunghi, lunghissimi, interminabili attimi di silenzio davanti al pulpito microfonato, si guarda intorno smarrita e confusa ed infine tutto quello che riesce a dire è semplicemente "Thank you". Breve e concisa. In quel momento l'ho amata.

    RispondiElimina
  14. >>>awkward
    Ho visto che hai cancellato il commento, non volevo mica strillarti, qui ci si confronta e si dicono le proprie idee in libertà, tutto qui.

    >>>Majin79
    Personalmente non ho mai amato le sue canzoni. Quel Back to Black non mi ha mai convinto fino in fondo e credo di averlo ascoltato una manciata di volte, ma non di più. Rimane però aperto il discorso dell'affrontare la vita quando non si ha più voglia di farlo. E quello non mi sento proprio di giudicarlo.

    >>>Alberto
    >>>G@etano
    Io penso che dietro queste situazioni c'è lo spettro di una malattia che logora da dentro e chiamiamola depressione e chiamiamola come ti pare, però è pur sempre una malattia e in quanto tale va curata e come tutte le malattie ha bisogno della sua cura specifica. Nei casi più semplici la cura può essere una persona cara che si prende carico dei problemi che si occupa di sorridere e che fa vedere la vita sotto altri aspetti meno bui e invece in altri casi c'è bisogno di ricorrere a sistemi più drastici. A nessun malato piace ammettere di essere malato e la depressione è un male che non si vede e quindi ancora più difficile da accettare e da curare perché non basta ingoiare una pasticca, ma bisogna anche voler trovare le giuste motivazioni per continuare a vivere.

    >>>GXXIII
    Condivido su tutta la linea il discorso Amy Winehouse.
    Mentre per quanto riguarda i miei amici... vedo cosa posso fare, se intanto vuoi spedirmi il tuo curriculum provvederò a pubblicarlo in un apposito post.

    >>>Mone
    Non dimentichiamo che all'epoca aveva tipo 21 anni. Povero teso... quanta tenerezza.

    RispondiElimina
  15. non so mica se Marylin non si proprio mai mostrata al pubblico vulnerabile e strafatta.. diciamo che camuffava bene la cosa e aveva sempre un trucco perfetto

    J.

    http://jimmuzzu.splinder.com

    RispondiElimina

Posta un commento