Joy [recensione]


David O. Russell è un regista che non sta sbagliano un colpo; i suoi ultimi tre film son stati tutti candidati agli Oscar e ormai il suo stile è diventato abbastanza riconoscibile e ci sono sempre queste famiglie un po' grottesche e strampalate, ma nelle quali alla fine ti ci rispecchi proprio perché nessuna famiglia è mai veramente felice.
Che poi dal trailer non si capiva, ma questo film racconta la storia di Joy Mangano (chi?), che negli Stati Uniti è tipo famosissima per avere inventato il Miracle Mop (un particolare tipo di mocio per pulire i pavimenti, che ha cambiato la vita a migliaia di donne) e averlo presentato nelle televendite, diventando in poco tempo una mezza star della televisione. Per intenderci, un po' come se qui facessero un film sulla vita di Giorgio Mastrota e la sua dura gavetta prima di arrivare ad accarezzare materassi Eminflex, fidanzarsi con Natalia Estarda ed entrare nell'olimpo dei VIP.
Il problema è che questa Joy, proprio come Mastrota, non aveva una di quelle vite che dici "Gesussanto facciamoci subito un film!" e quindi per rendere la storia più interessante e arrivare a due ore di proiezione, hanno romanzato la sua vita con personaggi ed episodio mai esistiti e tu vedi questa Joy che fa una vita di merda, ma merda vera e ti immedesimi in tutti i suoi insuccessi e quando finalmente riesce ad ottenere quello che desidera, ti senti proprio bene per lei e inizi a sperare che anche la tua vità prima o poi cambierà in meglio. Poi sei fai una piccola ricerca per conto tuo, scopri che in realtà non ha mai rinunciato al college per stare vicina ai genitori separati e non ha mai avuto una famiglia così sgangherata, con la madre drogata di soap opera e la sorellastra che la odiava e per giunta non c'è mai stato nessun furto del brevetto e ci manca solo che scopro che in realtà era ricca sfondata, viaggiava in prima classe e non ha mai avuto problemi a pagare le bollette io vi giuro che urlo. Ieri il film mi era piaciuto, ma oggi mi sento un po' truffato. Che anche io faccio una vita di merda, ma non me ne vado in giro per il paese a rompere le palle a tutti con le mie recensioni sui film!
Prima vogliono fare i film sulle persone, poi quando scoprono che la loro storia al cinema non funzionerebbe, la gonfiano fino a farla diventare surreale e mi riferisco anche a quel film assurdo con Leonardo Di Caprio che uccide un orso e salta da un dirupo e schiva le pallottole come in Matrix.
Nonostante la vita di questa Joy sia inventata per un buon 50% (forse anche di più) e nonostante David O. Russel questa volta abbia calcato veramente troppo la mano su questa famiglia grottesca, Joy rimane comunque un buon film e questo solo grazie alla bravura del regista che riesce a far muovere degli ottimi attori davanti alla macchina da presa e riesce a spremerli per tirare fuori il meglio che possono dare e non mi stupirebbe se Jennifer Lawrence alzasse nuovamente al cielo una statuetta d'oro, perché anche in questo film è stata pazzesca. Poi vabbè anche se ha un ruolo veramente marginale, c'è pure Bradley Cooper e questo nome riesce a darmi sempre la spinta per alzarmi dal divano ed entrare nel cinema.
Joy Mangano continua a vendere i suoi prodotti in tv e su internet, tramite il canale di shopping HSN (Home Shopping Network). Da poveraccia a ricca sfondata. Se non è il sogno americano questo.

Commenti

  1. Come spesso accade sono d'accordo con te.
    A differenza tua però che la storia sia vera al 50% o meno non mi tocca.
    Il film mi è piaciuto ma non lo rivedrei una seconda volta volentieri.

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    1. La premessa iniziale è che è un film che parla di donne forti e quindi da questo punto di vista ci sta anche bene che abbiano gonfiato la storia di questa Joy per renderla più cinematografica, però un po' si sente anche puzza di sceneggiatura macchinosa per non far addormentare lo spettatore e forse è questo quello che funziona poco e che ci fa dire "Bello, ma non lo vedrei una seconda volta".

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  2. Sì vero, i titoli di testa premettono che questa storia è un concentrato di tante storie di donne che hanno cercato di combattere le difficoltà, e parti più tollerante.
    Film molto intenso, ma effettivamente, un filino romanzato. Diciamo che la vera Joy a vivere sotto questa pioggia di merda continua si sarebbe già infilata la canna di un fucile in gola entro la fine del primo tempo, e pure io.

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    1. Ahahah sì insomma va bene combattere per raggiungere i propri obiettivi, ma a questa glie ne son capitate proprio di tutti i tipi eddai!

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    2. Però dopo aver letto la premessa al tuo post ora mi ritrovo senza accorgermene a pensare alle scene iniziali di un biopic all'americana su Mastrota. Colonna sonora crescente, trucco in camerino, Mastrota che inspira profondamente prima di girarsi verso le telecamere, un flashback di mezz'ora sui suoi esordi col concorso Mr Italia, e ritorniamo sul set con lo scooter Magic Sun

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    3. Tu devi portare al cinema questo film. Applausi a scena aperta e Leone D'Oro già in tasca.

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