C'è una ragione ben precisa se noi gay preferiamo frequentare locali gay e non è neanche così difficile da capire e semplicemente in un locale gay possiamo comportarci in modo naturale e se vogliamo accarezzare la gamba del nostro amico possiamo farlo e se vogliamo dare un bacio al nostro fidanzato possiamo farlo e non dobbiamo preoccuparci degli sguardi sbigottiti della gente circostante.
Che poi io sono proprio un tipo tranquillone e se voglio camminare in strada abbracciato al mio ragazzo, lo faccio senza troppe pippe mentali e però nei locali gay ci si sente più protetti e non è questione di volersi creare un ghetto tutto rosa e fiori nel quale vivere, ma semplicemente desiderare un luogo dove poter vivere serenamente.
I quartiere gay che si trovano in città come Madrid o San Francisco o Berlino, non sono ghetti nei quali ritirarsi, ma spazi entro i quali si registrano alte concentrazioni di omosessuali e non ci sono cancelli per entrare e non ci sono insegne che vietano l'ingresso ai non finocchi e semplicemente sono porzioni di città dove i gay si sentono più protetti. Punto.
Il primo Gay Village, quello del lontano 2001, doveva probabilmente avere quest'obiettivo e effettivamente riuscirono a creare uno spazio gradevole, all'interno del quale la comunità omosessuale romana riuscì ad incontrarsi con piacere e probabilmente il suo enorme successo fu proprio grazie a quell'ambiente famigliare che si venne a creare e in questo modo il Gay Village allargò di anno in anno i suoi confini e raccolse sempre più consensi e la fama delle sue piste da ballo e dei suoi spettacoli di animazione deve aver scavalcato i confini di finocchiolandia e deve aver raggiunto le orecchie del mondo etero e detta tra noi; questo è quello che volevano gli organizzatori quando hanno deciso di fare una campagna pubblicitaria mirata esclusivamente ad un pubblico eterosessuale [LINK] e [LINK]; i finocchi già ci amano, adesso proviamo a farci amare dagli etero.
Ora, a me non interessa nulla se il Gay Village è frequentato da finocchi, etero, giraffe o elfi dei boschi; quello che voglio è solamente stare bene e divertirmi e sentirmi libero di baciare il mio compagno o vestirmi come Lady GaGa o ballare una coreografia di Britney Spears o fare quello che voglio senza sentirmi giudicato dall'esterno e fino ad oggi il Gay Village ha rappresentato un'oasi felice da questo punto di vista.
Fino ad oggi, appunto.
Aprendo le frontiere a tutti e facendo una selezione all'ingresso pressoché nulla, Venghino signori venghino a vedere il Circo in città! il Gay Village si è riempito di coattelli in cerca di buona musica e cocktail decenti e fin quando i froci stanno sul palco a fare il loro spettacolino di animazione, allora va tutto bene e quando però sono in pista a ballare la medesima musica gomito a gomito, allora tutto si divide in "io scopo le fighe, tu lo prendi in culo".
Cioè, dico sul serio, l'atmosfera all'interno del Gay Village non è più rilassata come lo era un tempo e uno pensa sempre che saranno i maschi a dare più problemi e ci si aspetta maggior comprensione dalle ragazze (quantomeno perché ci piacciono le stesse cose) e invece le ragazze non fanno altro che sottolineare quanto sia uno spreco che ragazzi carini come siamo noi, siano gay - No, ma veramente, non ti faccio nessun effetto? - dicono sbattendoti le tette in faccia, - Cioè ti prego, questo posto è pieno di boni da paura che però non mi guardano manco di striscio... madonna che spreco! - e io vi assicuro che la prima volta posso anche riderci su e però dopo un po' diventa una bella rottura di coglioni. Ecco.
Non lo so, magari sono un po' presuntuoso e però il Gay Village è come fosse casa mia e vedere che certa gente si permette di fare il proprio comodo a casa mia mi fa girare le palle e sentirsi dare del ricchione al Gay Village, è quantomeno assurdo e addirittura un mio amico che lavorava in uno dei bar, si è licenziato perché stufo di essere trattato da frocio. Giuro.
Non mi piace ragionare parlando di "noi" e di "loro" e però i fatti sono che abbiamo aperto le porte agli etero e loro hanno conquistato il nostro territorio come fosse una partita di Risiko.
Dell'idea originaria del Gay Village, quel posto così familiare nel quale incontrarsi e essere se stessi, non è rimasto più nulla e la cosa più triste è che non so quanto agli organizzatori interessi quest'inversione di tendenza e non so neanche se si siano accorti che i finocchi stanno lentamente migrando verso nuovi lidi. Certo le casse non sono mai state così piene e quando si parla di soldi a nessuno interessa sapere se provengono dalle tasche dei gay o da quelle degli etero e quello che conta è semplicemente riempire le piste da ballo e da questo punto di vista il Gay Village sta registrando un vero record di presenza e però più passano le settimane e più i gay spariscono e forse in pochi si sono resi conto che la nuova serata gaia si sta lentamente trasferendo al Roma Vintage, dove la musica è più brutta e il posto è più squallido e però si respira quell'atmosfera che ricorda il Gay Village di dieci anni fa; quando si rideva per le stupidaggini e si poteva stare tutta la notte mano nella mano e ci si divertiva senza i deejay di fama mondiale e ci si illudeva che il mondo lì fuori, fosse un posto migliore...
Ora, a me non interessa nulla se il Gay Village è frequentato da finocchi, etero, giraffe o elfi dei boschi; quello che voglio è solamente stare bene e divertirmi e sentirmi libero di baciare il mio compagno o vestirmi come Lady GaGa o ballare una coreografia di Britney Spears o fare quello che voglio senza sentirmi giudicato dall'esterno e fino ad oggi il Gay Village ha rappresentato un'oasi felice da questo punto di vista.
Fino ad oggi, appunto.
Aprendo le frontiere a tutti e facendo una selezione all'ingresso pressoché nulla, Venghino signori venghino a vedere il Circo in città! il Gay Village si è riempito di coattelli in cerca di buona musica e cocktail decenti e fin quando i froci stanno sul palco a fare il loro spettacolino di animazione, allora va tutto bene e quando però sono in pista a ballare la medesima musica gomito a gomito, allora tutto si divide in "io scopo le fighe, tu lo prendi in culo".
Cioè, dico sul serio, l'atmosfera all'interno del Gay Village non è più rilassata come lo era un tempo e uno pensa sempre che saranno i maschi a dare più problemi e ci si aspetta maggior comprensione dalle ragazze (quantomeno perché ci piacciono le stesse cose) e invece le ragazze non fanno altro che sottolineare quanto sia uno spreco che ragazzi carini come siamo noi, siano gay - No, ma veramente, non ti faccio nessun effetto? - dicono sbattendoti le tette in faccia, - Cioè ti prego, questo posto è pieno di boni da paura che però non mi guardano manco di striscio... madonna che spreco! - e io vi assicuro che la prima volta posso anche riderci su e però dopo un po' diventa una bella rottura di coglioni. Ecco.
Non lo so, magari sono un po' presuntuoso e però il Gay Village è come fosse casa mia e vedere che certa gente si permette di fare il proprio comodo a casa mia mi fa girare le palle e sentirsi dare del ricchione al Gay Village, è quantomeno assurdo e addirittura un mio amico che lavorava in uno dei bar, si è licenziato perché stufo di essere trattato da frocio. Giuro.
Non mi piace ragionare parlando di "noi" e di "loro" e però i fatti sono che abbiamo aperto le porte agli etero e loro hanno conquistato il nostro territorio come fosse una partita di Risiko.
Dell'idea originaria del Gay Village, quel posto così familiare nel quale incontrarsi e essere se stessi, non è rimasto più nulla e la cosa più triste è che non so quanto agli organizzatori interessi quest'inversione di tendenza e non so neanche se si siano accorti che i finocchi stanno lentamente migrando verso nuovi lidi. Certo le casse non sono mai state così piene e quando si parla di soldi a nessuno interessa sapere se provengono dalle tasche dei gay o da quelle degli etero e quello che conta è semplicemente riempire le piste da ballo e da questo punto di vista il Gay Village sta registrando un vero record di presenza e però più passano le settimane e più i gay spariscono e forse in pochi si sono resi conto che la nuova serata gaia si sta lentamente trasferendo al Roma Vintage, dove la musica è più brutta e il posto è più squallido e però si respira quell'atmosfera che ricorda il Gay Village di dieci anni fa; quando si rideva per le stupidaggini e si poteva stare tutta la notte mano nella mano e ci si divertiva senza i deejay di fama mondiale e ci si illudeva che il mondo lì fuori, fosse un posto migliore...
Io non posso che sottoscrivere tutto quello che hai scritto. Dovrei smettere di andare al Gay Village, a questo punto, ma per me è molto di più di una discoteca e ok, sono una sentimentalona, però l'atmosfera di "sto a casa mia" io la sento davvero, nonostante sia diventata coattilandia per eccellenza. La pista house del GV è praticamente INFREQUENTABILE, la musica buona di Nino Scarico attira tutti i dementi che vengono scacciati da OSTIA con furore e fanno la fila ammassati come le bestie che vanno al macero. Ho visto fare la selezione anche sulle liste (ma a quanto pare non serve) perchè poi la selezione vera non avviene e viene allontanato solo chi entra già fatto o ubriaco (e ci mancherebbe altro). Io vado al Village per motivi forse banali e poco idealizzati: lì ci sono i miei amici, le persone che conosco, che frequento, il mondo della notte che mi fa sentire a posto. Però il contorno è terrificante: il Gay Village è sempre stato più gayfriendly che gayexclusive, questo è fuori dubbio. Ma è senza decenza e le battutine si sprecano e mi chiedo che senso abbia. E quest'anno di cose da dire ne avrei a milioni dalla musica che finisce alle 4 (dico mi fai pagare 18 euro un'entrata e mi sbatti fuori alle 4????) ma non dico altro (anche se ne avrei da sparare su questa STORIA ASSURDA) e i dj che si scambiano ogni ora che la serata musicalmente parlando non ha un senso. Dj che una sera fanno i dj e poi i vocalist o addirittura i cameramen e poi c'è chi il Dj lo fa da una vita e viene relegato ad orari come 23-01 quando la serata inizia alle 2 di notte.E alle due di notte senti suonare tizio venuto fuori dal nulla e non ci si capisce più niente... e alla fine di questa grande stagione gay village un po' l'amaro resta in bocca e come detto dovrei smettere di andarci ma siamo sinceri: dove andiamo? Al barkabar? Allo sporting? No, certo, allora ci vediamo al gay village, come sempre... e concludo raccontandoti un aneddoto veramente triste: un paio di sabati fa ero con una mia amica (trans, dettagli irrilevante ma che aggiungo per farti capire la vicenda), la musica era appena finita e si avvicina un addetto alla sicurezza e ci chiede di uscire. Adesso ci sono modi e modi di dire le cose ed è vero, l'ignoranza regna sovrana ovunque, ma essere discriminata da un omofobo al gay village credo sia AL COLMO DELLA SOPPORTAZIONE. Il tipo si avvicina e ci fa: SIGNORI SE VI AVVICINATE ALL'USCITA VADO ANCHE A DORMIRE, con una voce da strafottente arrogante coatto del cavolo. Io sorrido e un po' burlona, ma sempre sorridendo dico: Certo, si figuri anche se siamo delle SIGNORE... potresti essere più gentile... (ma ero molto tranquilla e senza polemica) se non fosse che lui si sente in dovere di rispondere: COME VOLETE PER ME SIETE SEMPRE SIGNORI...
RispondiEliminaIo lo guardo e gli dico, stavolta stizzita: MA SEI UN CAFONE, IDIOTA! e lui mi fa: COME VE PARE BASTA CHE VE N'ANNATE...
e io sarei partita alla rissa, fomentata dal mio istinto guerrafondaio se la mia cara amica Claudia non avesse tirato fuori tutta la sua classe e la sua femminilità riportandomi alla retta via, verso l'uscita.
Perché una trans è abituata a sentirsi trattare in questo modo, soprattutto in Italia, perché una trans, ahimé, sopporta queste battutine idiote di chi non capisce e fa di tutta un'erba un fascio, ma io non posso sopportare e credo nessuno dovrebbe sopportare di vedere un proprio amico trattato così, oltretutto "a casa mia!!!"
Ecco, anche questo è il gay village, oggi.
Una macchina che fa soldi perché ha una scritta gay ma è popolata di etero, coatti e ahimè, omofobi imbecilli.
Io sono stato al Gay Village una sola volta, nel 2008 mi sembra, quindi non posso giudicare...
RispondiEliminaEd è pure brutto essere "restii" all'apertura dei locali/quartieri/eventi gay al "mondo etero" però ho provato la stessa cosa che dici te l'altra sera a Torre del Lago...
Ad un certo punto eravamo in due sotta al palco a ballare; gli altri erano tutte coppiette etero abbaracciate, gruppetti di amici ed amiche etero con il naso all'in sù che guardavano i "fenomeni da braccone" (leggasi Regina Markesa e compagnia bella) che si esibivano...
Sembrava di vedere una folla di bimbi al circo. E questo mi ha dato un po' noia...
Questo è dovuto al fatto che chi organizza questi eventi lo fa principalmente per soldi e non per dare un servizio alla comunità gay che poi per altro in italia non esiste, e i soldi non hanno colore o orientamento sessuale.
RispondiEliminaCon questa paura del ghetto e di gonfiare ogni manifestazione per poi farsi vanto del numero dei partecipanti si creano sempre questi carnai dove poi ci si trova di tutto e magari fossero solo cani e porci, a volte ci si può imbattere in animali ben più pericolosi.
Caro Lord ero con te quando abbiamo vissuto quella scena a dir poco imbarazzante delle coattelle! anzi direi che di scene imbarazzanti ce n'erano più di una ma non voglio appesantire gli altri lettori.
RispondiEliminaebbene si grazie al village sono diventato "eterofobico"! Gli etero hanno il coraggio di dirti "rotto in culo" quando sono sbronzi, ma non lo fanno quando vogliono entrare...e per questo si sentono furbi.
la cosa che mi fa più tristezza è che proprio i giovani, che dovrebbero essere più tolleranti e friendly si ritrovano a insultare e sentirsi superiori. sarà che guardano la tv e vedono che anche il parlamento non considera utile approvare delle oppurtune leggi omofobia ma il loro atteggiamento è deprorevole!
Sono l'ultima ruota del carro per poter dire qualcosa sia per motivi di tempo che per... vabbeh lasciamo stare qui non si parla di me... dicevo che, anche se il mio parere conta poco e non conosco la realtà del posto ritengo che una parte della colpa sia del mondo gay. Boooom, ancora? Mi spiego.
RispondiEliminaLe battutine, gli attegiamenti, sono poco simpatici, lo so, alla fine stancano, ma non deve essere così al Gay Village! La tizia che si stupisce perché non le guardi le tette si trova nel luogo giusto per capire che le sue tette valgono quanto il pisello di suo marito, la tizia deve scendere dallo scranno, lo deve capire. Il tizio che si vanta di scopare le fighe deve rendersi conto che il "non prenderlo in culo" va solo a suo discapito perché perde metà del divertimento!!! Ed il Village è il luogo adatto per far passare questo messaggio, è il luogo in cui, in un'epoca come quella in cui stiamo vivendo, i gay si devono fare doppiamente il culo (senza doppi sensi) per sfruttare questa potenzialità, per far capire che le cose normali non sono solo quelle fuori dal village, che il village è normalità e che tutti, prima o poi, devono accettarlo.
Non è facile, è dura e soprattutto non è finita anzi è all'inizio e per questo ogni singolo gay-bi-trans-lesb deve agire, anche semplicemente come ha fatto Alessia: puntualizzando ogni volta, ogni singola volta... anche noi siamo la normalità, se ti comoda,altrimenti resta nel tuo mondo.
E' una lotta di tutti, non si può pensare di lasciar fare ai vertici delle organizzazioni, in primo luogo perché, anche quando sono "capaci", non possono fare tutto se la base non è con loro, in secondo luogo perché, purtroppo è dimostrato, i vertici non sono sempre "capaci" e qui è un dramma. Le organizzazioni da sole non hanno mai fatto nulla, è la massa alla base che è indispensabile e questo non è uno slogan anni '70.
Quindi dico, ragazzi e ragazze, non mollate il Village, agite sia con il pubblico che, nei luoghi e tempi adatti, con l'organizzazione, non bisogna mollare, se serve, fate capire SEMPRE agli etero che chi è fuori posto, lì, sono loro.
Alberto è a libro paga della Battaglia...
RispondiEliminaLord condivido ogni virgola...
F.
Quanta amarezza traspare dalle tue parole Lord (come anche da quelle di G@etano). E la stessa amarezza ultimamente si comincia a percepire da un po' troppe parti e per troppe ragioni: e comincio ad esserne veramente stufo, ma proprio tanto!
RispondiEliminaAlberto si vede che non ci sei stato mai....
RispondiEliminala battaglia a mio avviso si fanno tutti i giorni, a cominciare dal proprio piccolo, lavoro, casa e amici.. non si fa in discoteca con gente ubriaca che non ragiona minimamente...
non è una tavola rotonda dove ci si confronta ma solo un luogo dove gay e etero sono ben distinguibili.
la tizia non capirà mai il perchè non le guardo le tette ma si limiterà a dire: non me le guarda perchè è un rotto in culo, e ti assicuro che sabato ne abbiamo sentite di tutte i colori...non so per me è giusto far polemica nella misura in cui quel posto è diventato un luogo dove gli etero ti possono offendere gratuitamente..
..la "coattella" (lascio questo nome per educazione), mi ha tolto il bicchiere di birra dalle mani, se l'è bevuto e poi quando le ho fatto notare che il bicchiere era mio, mi ha detto "tu lo prendi in culo"!..
RispondiEliminaEh si lo prendo in culo e non solo, e mi da anche abbastanza piacere, sono gay e questo è il gay village.
Ci servivi tu per dirmelo?
Mi sono trattenuto a stento, anche grazie a voi che eravate lì con me, ma la voglia di prenderla per quei capelli sporchi e buttarla a terra è stata davvero molta.
Sarò ripetitivo, ma come il Lord penso che il village sia diventato infrequentabile e se per ricevere insulti devo anche andarci al "GAY" village (dove mi aspetterei un comportamento diverso) allora preferisco restarne alla larga.
Credo che come me molti si sentano "traditi" da ciò che è diventato il village e da come gli organizzatori si siano venduti al denaro abbandonando quello che era stato lo spirito originario di un ambiente come il gay village.
Ho creduto che negli anni le cose potessero cambiare, ma siamo ancora troppo mentalmente e culturalmente arretrati e questo lo vedo nella vita e nelle situazioni che vivo ogni giorno, non solo al GAY village..
Anche qui al village di Padova, seppur più giovane di quello di Roma, negli anni si registra la stessa situazione. Gli etero hanno capito che ci si diverte, ci sono dj internazionali e c'è sempre un grande afflusso di gente. Il problema è che si credono proprio come a casa loro, come descrivi nel tuo post e come raccontano gli altri commenti.
RispondiEliminaG@e, sono d'accordo con te, questa battaglia (come tutte) va fatta quotidianamente ed in ogni occasione bisogna decidere come agire ma andarsene, secondo me, non è la soluzione anzi è la sconfitta ... e non va bene. Alla biondina, far capire che prenderlo in culo e prenderlo anche nella fica (perché lo prende in culo anche lei e le piace) è la stessa cosa, non è fiato sprecato, poco alla volta, tutto deve diventare norma, io non posso sentirmi offeso perché qualcuno mi dice che lo prendo in culo, è vero, mi piace, punto sono cazzi miei è come se mi piacesse il gusto "malaga" del gelato, a me fa cagare, ma se ti piace.... punto.
RispondiEliminaSir: se uno mi beve la birra, che sia donna o uomo, gay o etero o che io sia gay o etero ecc., ripeto se beve la mia birra gli tiro una crosta che se la ricorda a vita!!! 'sta stronza!
Lo so, è facile parlare per uno che ha vissuto sempre da etero, ma queste cose le penso veramente, sono estremamente convinto che la forza, in ogni cosa, sia determinata dal "gruppo" e forse è questo che manca, il senso di unità, e un'occasione come quella del Village, che funziona, che è cresciuto, sarebbe un peccato perderla.
Si sa poi che i soldi sono il motore di tutto, ma un tentativo di sensibilizzare anche l'organizzazione potrebbe starci (maggiori controlli, maggiori "in-put" pro-gay, maggiori occasioni per accentuare (cioè mettere l'accento) sulla normalità di essere gay-bi-trans-lesb....
cazzo mi pare di essere un sindacalista....
ragazzi lo dico con il cuore in mano, non ho mai vissuto le vostre esperienza (neanche le più piacevoli eh eh eh!) ma questo è veramente quello che penso. la vost.... emmh la nostra battaglia è solo all'inizio, sfruttiamo ogni occasione, con intelligenza, ragione e col cuore, fino in fondo!
>>>Alessia (misspulce)
RispondiEliminaSbagli quando dici che non esistono altri posti dove andare, che cavolo, Roma è piena di posti! Ovviamente il Gay Village rimane un posto unico e non si può sperare di trovare una replica altrove, ma ti assicuro che anche solo la serata del venerdì sera al Roma Vintage è una valida alternativa.
Loro se ne approfittano del fatto che non c'è scelta, o lì o nulla e quindi alzano il prezzo d'ingresso e gestiscono le cose come gli pare, ma invece si sbagliano, l'alternativa c'è eccome: non andare più in quel posto.
>>>Enrico*
Tu una sola volta al Village e io invece mai neanche una volta a Torre. Non mi attira proprio... magari mi sbaglio, ma magari no.
>>>loran
Infatti è quello che ho sottolineato io, i soldi non hanno colore, ma il cambiamento si sente e son pronto a scommettere che in molti non andranno più in quel posto.
>>>G@etano
Condivido ogni singola parola Gae, non è una battaglia da combattere al Gay Village; io son finocchio dalla mattina alla sera, almeno il sabato notte voglio stare sereno e rilassato e non prendermi gli insulti.
>>>Alberto
Dì la verità, sei Imma Battaglia sotto falso nome?!
Non so da che parte cominciare per dirti che non condivido neanche una parola.
Come giustamente ti diceva Gaetano, noi gay più o meno dichiarati siamo finocchi dalla mattina alla sera tutti i giorni dell'anno e combattiamo le nostre piccole battaglie quotidianamente.
Il Gay Village è fondamentalmente una discoteca a cielo aperto e mettersi a fare polemiche lì dentro non porta nessun frutto, perché la gente ha bevuto, perché la gente vuole divertirsi, perché la gente vuole stare spensierata e io stesso non pago 18.00 euro di ingresso per mettermi a fare la lezione agli etero ignoranti. Non è quello il luogo. Non è questo il modo.
Sei molto carino a dire di non mollare, ma invece io dico di mollare eccome, perché è l'unico segnale concreto che può arrivare agli organizzatori. Io non vado al Village per fare da maestrino e impartire lezioni di educazione civica, io vado per divertirmi e se un posto non mi diverte, semplicemente non vado più e può chiamarsi Gay Village come anche Coattolandia, se un posto è bello e vale la pena di andarci allora io sarò lì, se è brutto, non mi vedrà più e non esistono etichette.
>>>ilpompiere
RispondiEliminaAhahaah! Mi hai fatto morire... comunque secondo me Alberto è Imma Battaglia.
>>>Barone
La mia è una semplice riflessione che ho scoperto essere condivisa da molti miei amici e per questo è venuta fuori come un fiume, forse un po' sconclusionata grammaticalmente, ma il concetto rimane invariato.
>>>Sir
Fidanzà, ma in fin dei conti nessuno ci costringe ad andare, no? Sabato siamo andati per un motivo ben preciso e però adesso possono anche tirare avanti senza la nostra presenza. So che non sentiranno la nostra mancanza, ma neanche noi sentiremo nostalgia di un luogo che non ci piace più e per stare con gli amici non c'è bisogno della musica del Gay Village.
...comunque un bel mal rovescio a quella glie lo potevamo dare...
>>>Padovano
Ah non sapevo neanche ci fosse un Village a Padova...
questo post mi fa terribilmente sorridere...rileggiti quel vecchio post sul village dove tu e un tuo amico mi avete praticamente smontato il commento che parlava proprio di questo ossia che per soldi si svendono e fan entrare solo merda...e meno male che nn vivo li per capire che avevo già dannatamente ragione...ora il tuo post conferma esattamente tutto quello che avevo detto.. Non parlo mai a vanvera!
RispondiEliminaAttenzione Lord, tutto quello che ho detto si basava sul fatto che credevo che il Gay Village di Roma fosse una "concretizzazione" di ciò che il movimento ha fatto a Roma, fosse una sorta di traguardo raggiunto!
RispondiEliminaSe il village è puramente e semplicemente una realtà commerciale (macchina per soldi), come tante altre, che oltre ad offrire buona musica, poco conta e poco rappresenta, allora sono d'accordo con te, di locali e luoghi opportuni se ne trovano sempre.
E poi, monassa, non sono Imma, ho sicuramente più peli di lei... o forse no? Boh!
Diciamo che tutto quello che scrivi corrisponde a verità. Tolta la parte sul barman che si è licenziato, capisco che sia tuo amico, ma è una bufala, le persone che non lavorano più dietro al bancone sono state allontanate. Al village ci lavoro da anni e mai come quest'anno la situazione è critica. Facendo il barman mi ritrovo spesso a lavorare in diversi locali e quando mi vedo arrivare il coatto del sabato sera che passa a salutarmi, mi spavento. Tutti noi siamo sottopagati e sottostimati ( dovresti scrivere di questo), ma scegliamo di lavorare in queste condizioni perché affezionati al luogo ed ai clienti. Ho rinunciato a situazioni ben più remunerate, per evitare alcuni personaggi come 'jessica e samantha' e via discorrendo perché clienti difficili, personaggi con cui devi stare spesso a discutere e che il più delle volte ti rovinano la serata. Il paradigma di quest'anno è 'DOBBIAMO FARE SOLDI' dimenticatevi il gay village delle cascate o ancora prima. Ho visto morire molti locali seguendo tale slogan, probabilmente dovremo dire addio anche a questo. La cosa che mi amareggia di più è che parlando con i diretti interessanti continuano a negare l'evidenza.
RispondiEliminaNon sputo nel piatto in cui mangio, ma vorrei preservarlo dall'estinzione. Ormai al gay village, di gay siamo rimasti solo noi dello staff, perché i clienti sono tutti delle torri di roma, lo potremmo rinominare Diabolika(ho lavorato anche lì). Spero di prendermi un venerdì libero e venire a vedere la serata del vintage a questo punto. Un saluto dal barman più fico ahahahah
..si, potevamo pure dargli un mal rovescio che si sarebbe meritata tutto, ma poi ci saremmo trovati circondati da ben altri ceffi e non avremmo risolto un bel niente.
RispondiEliminaSono anche io per il boicottaggio del village.
Mi hai messo malinconia e mi son letto tutti gli interventi. Che peccato questa amarezza, questi sviluppi.
RispondiEliminaSul "vedere i gay come al circo e lasciarsi da loro divertire", mi chiedo se anche i gay pride non vengano un po' recepiti così dalla massa etero.
Peccato rinunciare al clima di festa (e non è il caso) eppure continuo a pensare che la sensibilizzazione oggi abbia ancor più bisogno di "normalizzazione" piuttosto che delle bellissime e coloratissime drag.
O forse ho detto cazzate, non so... Dalla provincia le cose si vedono diversamente...
>>>favolosamente-io
RispondiEliminaPerdonami, odio essere pedante, ma copio e incollo il commento al quale (immagino) ti riferisci:
[...] LO SCOPO è UNO...FARE SOLO SOLDI.. i finocchi son sempre quelli..nn hanno un grande rientro economico..meglio far entrar altra gente e più contanti!! ipocrisia pura!"
A questo io ti avevo risposto che essendo il Village un luogo di divertimento, è normale far pagare un biglietto d'ingresso e che non trovavo nulla di male nell'allargare il mercato. Ma allargare il mercato non significa far entrare indistintamente cani e porci e comunque sebbene l'organizzazione ha la sua grande fetta di colpe, la riflessione più ampia riguarda l'ignoranza della gente che ancora non è disposta ad accettare il gay.
>>>Alberto
Il Village è una manifestazione estiva, né più, né meno. Arrivati a settembre si smonta baracca e burattini e si torna alla vita di tutti i giorni. Era nato in un modo e in molti ci abbiamo visto un idea alle spalle. Adesso si è trasformato in altro e forse un po' bambinescamente ne siamo rimasti delusi.
per il resto, la vita va avanti e di locali ne esistono a decine.
>>>Anonimo 03 agosto 2011 13:12
Caro barman anonimo, ti riferisco solo quello che mi ha detto il mio amico e quindi che ha preferito non lavorare più in quella condizione. Se è una cazzata o meno, questo non lo so, ma sinceramente non cambia il panorama che si sta vivendo al Gay Village.
Anche perché a quanto pare anche tu condividi il mio malcontento che poi è anche il malcontento di molti miei amici e te lo dico sinceramente e non è una ripicca o un partito preso, ma semplicemente una decisione che nasce da una riflessione: io al Village con questi presupposti, non ho più piacere di andare.
Se ti prendi un venerdì libero magari ci incontriamo al Vintage... così posso vedere se sei fico veramente.
>>>Sir
No, vabbè, infatti poi scoppiava una rissa che andavamo a finire sul giornale... è stato meglio così... però la mano mi prude ancora.
>>>(In)consapevole
Non tiriamo in ballo i gay pride, quelli sono un'altra cosa, quelli sono una manifestazione che poco c'entra con l'intrattenimento da sabato sera. E anche le drag non sono altro che persone che fanno spettacolo e per quanto mi riguarda alcune sono anche piuttosto simpatiche. Il nocciolo della questione è:
- Riprendere le redini in mano e far tornare il Gay Village un luogo piacevole e nel quale non aver paura di essere se stessi
- Accettare la dura realtà e quindi che etero e gay ancora non sono pronti per ballare sotto lo stesso cielo.
ci sono stato una sola volta quest'anno dopo 2 anni di assenza.
RispondiEliminaConcordo con il post in pieno...mi pareva una discoteca etero coatta!
un mio amico barman aveva la mano fasciata e gli ho chiesto spiegazione...per sedare una rissa tra etero!!!
quest'anno fa cagare. sembra la festa dell'unità con quella disposizione dei ristoranti. del resto è noto che la battaglia è interessata solo alla parte commerciale e lo dimostra perfettamente. obiettivo raggiunto con frotte di ragazzini che entrano. dovranno solo cambiare il nome, in village e basta. effettivamente mi ricorda la roma d'estate di rutelli. al concerto della oxa è mancato poco che ci scappasse il morto con un paio di stronze che urlavano "basta, canta" mentre lei pronunciava il suo (allucinante) discorso sull'essere gay.
RispondiEliminanon penso sia tanto il fatto che ci sono molti etero, quanto della tipologia di etero che ci entra.
comunque improponibile. molto meglio il vintage, se riesci a sopportare più dui due ore dello stesso identico ritmo piantato nelle orecchie.
Lord, non vorrei avessi letto nel mio commento una qualche forma di critica nei tuoi confronti o in quello che scrivevi, perchè non è così. Anzi. L'essere stufo era rivolto al moltiplicarsi di queste situazioni un po' dappertutto, ed alla conseguente amarezza che sempre più spesso provocano in noi. Se non sono stato chiaro mi spiace, ma era questo che intendevo.
RispondiElimina@ Lord - tutto chiaro. Non intendevo tirare in ballo il pride per confrontarlo col village. Capisco da solo che sono due cose e due momenti totalmente diversi, come pure, citando le drag, non intendo dare connotazione negativa, anzi le ho definite bellissime e coloratissime, come ho pure sottolineato che non è il caso di rinunciare al clima di festa. Ragionavo solo sulla tua frase "Venghino signori venghino a vedere il Circo in città!" chiedendomi se agli occhi etero i gay son buoni solo per far divertire, senza mai porsi la questione dei diritti e del rispetto. Ecco.
RispondiElimina..credo che la Festa dell'Unità sia molto meglio se paragonata al village di quest'anno, soprattutto per la gente che la frequenta.
RispondiEliminaQuest'anno ha anche ospitato il Muccassassina per 2-3 serate.
ciao! ogni tanto leggo il tuo blog, davvero bello!
RispondiEliminacapisco il tuo disappunto, e mi sembra assurdo che proprio al gay village le cose si stiano degenerando in questo modo. se vai al gay village è perchè o sei gay o perchè non ti danno fastidio le coppie uomo/uomo , donna/donna . io però mi chiedo spesso: a me vedere una coppia gay non fa nessun effetto, perchè lo fa agli altri? ma poi che effetto dovrebbe farmi?
io non credo di evere più diritto di amare solo perchè sono etero. dopotutto al cuore non si comanda!
anzi una volta mi è capitato ( e mi è dispiaciuto un sacco)di vedere una coppia di ragazzi mano nella mano, stavano facendo una passeggiatina al parco(nel perimetro esterno dove vanno le coppie a passeggiare e sbaciucchiarsi) e anche io con il mio ragazzo paseggiavamo abbracciati. quando si accorgono di noi, che siamo a non molta distanza, si lasciano la mano e allungano il passo. guarda mi è dispiaciuto tantissimo perchè gli abbiamo rovinato un momento di tranquillità , anzi mi sono sentita in colpa perchè io potevo stare tranquillamente abbaracciata al mio lui.
ps una ragazza etero che spera di rimorchiare un ragazzo al gay village, ha parecchi neuroni non connessi!!!!
e concordo con te sul fatto che piacendoci le stesse cose, dovremmo essere comprensive e complici. la penso proprio così
Sir, è vero e la serata è rustica ma carina. intendevo dire che la festa dell'unità è fatta in un certo modo e uno lo sa e ci va perchè sa di trovare un certo ambiente. al gay village ci siamo sempre andati per trovare un altro ambiente, il nostro. quello che chi non si ferma a riflettere definisce come ghetto e etichetta così. io ricordo che il primo posto in cui mi sentii libero e sicuro fu proprio il village, ti parlo di quando era alle cascate. già al mucca assassina c'era di tutto e non mi faceva effetto. ma non dimenticherò mai la sensazione di entrare mano nella mano con il mio ragazzo attraverso quel cancello. quest'anno tutti ci hanno detto la stessa cosa, che era diventato infrequentabile. c'abbiamo provato solo una sera, appunto quella del concerto della oxa, e abbiamo capito che non era il caso. preferisco riscordarmelo com'era. del resto, c'era un tempo in cui andavo al piper (no non era il tempo della ragazza del piper, non esageriamo). tutto cambia e noi ritroviamo i nostri posti. quelli che per qualcuno sono ghetti. come dici nel post, senza sbarre però.
RispondiEliminaLord santo subito. La penso al 100% come lui. Ecco cosa intendo quando dico che il Gay Village ormai ha perso l'anima, non ha più la sua anima originaria. Il discorso non è "tu gay sì, tu etero no", bensì "entrino tutti coloro che non dividono il mondo in gay ed etero e che soprattutto non discriminano chi è omosessuale", per giunta al Gay Village!
RispondiEliminaE pure io ne ho pieni i coglioni delle ragazze etero che pensano di poter 'salvare' i gay: siamo omosessuali, ci piacciono i maschi, punto! Io non vengo a 'salvare' il tuo ragazzo etero, semplicemente sapendo che è etero lo ignoro.
E oltretutto non sono casi isolati ma cose che si sono ripetute più volte:
RispondiEliminahttp://gayroma.splinder.com/post/24882514/coppia-omosessuale-insultata-dentro-il-gay-village
E allora mi domando ma se si organizza un evento gay ma poi si fanno entrare persone palesemente omofobe, va bene che ci sono tante persone va bene che quando si beve gli animi si scaldano ma un po' più di attenzione nell'organizzazione bisogna pur metterla altrimenti il sospetto che il solo scopo sia quello di far guadagno viene spontaneo e se la gente se ne va fa bene.
Insomma siamo al limite, o meglio completamente dentro, ad un paradosso, uno va al Gay Village per essere insultato.
..appunto, a me "tu lo piji ar culo", ancora non me lo aveva mai detto nessuno, al massimo mi avevano gridato qualche "a frociooo" se passeggiavo mano nella mano con il mio compagno.
RispondiEliminaMa poi non è tanto per la frase, perchè in fondo è la verita essendo gay, è il modo in cui viene detta, con disprezzo e volontà di offendere e ferire.
Hai ragione Sir, ad una madre di famiglia non diresti mai "pompinara" anche se..... è vero, quando c'è la cattiveria, non è così facile, scusa non ci avevo pensato abbastanza.
RispondiEliminaCiao, solo una minuscola precisazione: a Madrid ci sentiamo sicuri tenendo per mano il nostro ragazzo anche al di fuori da Chueca, proprio perchè in questa città non c'è un ghetto gay ma è una città per tutti e ogni posto è per tutti, Chueca compreso.
RispondiEliminaK.I.S.S.
Ok !! a quando la selezione ? in base all'età, all'intelligenza, alla cultura, all'etnia, e via dicendo Carissimo Lord evidentemente fai parte della casta degli eletti " il gay è bello, ilgay è intelligente, ilgay è dotto, il gay è elegante, il gay è superiore a tutti ". Non pensavo nel 2011 ci fosse ancora la " SELEZIONE !!" lasciati dire da un gay coatto " A LORD VEDI DE ANNA A FANCULO !!"
RispondiEliminaora abbiamo la conferma, l'anonimo è proprio la Battaglia con tutta la sua eleganza. però pure voi!parlate di boicotare il village,menzionate delle serate alternative e tanta gente vi da anche ragione! ma così i pippi se ne vanno! e mi pare normale che se uno si sente colpito nei $entimenti poi reagisce male!
RispondiEliminaMcD
OT: scusa se non c'entra una bene amata mazza, ma ti ho aggiunto tra i miei link :)
RispondiEliminaG-sus! Quanti commenti!
RispondiEliminaL'unica volta che ci sono stato l'anno scorso, se avessi voluto sarei tornato a casa a mani piene! (Scusate la metafora ma essendo stanchissimo non mi viene in mente altro) - L'unica volta (purtroppo o per fortuna) che sono stato quest'anno, ad una mia amica le si è avvicinato un ragazzo, puntualmente allontanato perchè, nonostante non fosse male, l'accento era quello della peggior borgata romana; non vi dico neanche con quale dubbio razzista abbia esordito, mentre io avevo quasi timore a guardarmi intorno pensando "sarà etero? Ce le prendo stasera?" - "Guarda Silviè, stasera ci stanno più etero che gay!- (evidentemente è abitudine!) Ho caricaturato la situazione ma sicuramente rende bene l'idea! ...Consolazione: mi son ri-visto Alex Marte, con una trans. Ci sarà un motivo se non son tornato no?
>>>Decorazionisegrete
RispondiEliminaIntendiamoci ragazzi, è ovvio che non ce l'ho con gli etero, insomma, mi pare anche scontato sottolinearlo. Purtroppo però i frequentatori di questo tipo di disco, sono troppo spesso coattelli che pensano di avere il mondo in mano. Ecco.
>>>Oscar
Riprendo il discorso che ho iniziato con Decorazionisegrete: sono stato un paio di volte alla Festa dell'Unità e il clima che si respirava era molto più spensierato e gioioso di quello del Village. Evidentemente la differenza sta nel bacino di utenza molto differente tra i due locali; la Festa dell'Unità raccoglie probabilmente un pubblico abituato a un certo tipo di differenze, il GayVillage, ormai tramutato in una semplice discoteca, attira solo coattelli.
E hai proprio ragione... molto meglio il Vintage, se riesci a sopportare quella musica... ahahahah!!
>>>Barone
No, ma tranquillo, non c'è stata nessun'incomprensione. Ho solo voluto rafforzare il nostro pensiero comune. La vediamo allo stesso modo, tranquillo.
>>>(In)consapevole
Sì, sì, la frase riferita al circo forse era un po' forte, però indubbiamente era riferita al fatto che fin quando si sta su di un palco allora va tutto bene e che il gay nella vita di tutti i giorni invece ancora ha i suoi problemi ad essere accettato.
Ecco.
>>>Sir
Bhe, le due manifestazioni sono molto diverse tra loro, ma se dovessimo analizzare solo il clima che si respira, di sicuro La Festa dell'Unità batte il Village.
>>>Evy
Hai proprio ragione... eppure fidati che di ragazze che decidono di avere nella vita la missione di "convertire" i gay, ne ho conosciute abbastanza... poverette. Ahahahah.
>>>Daniele
Il vero problema, non c'è neanche bisogno di sottolinearlo, non sono gli etero, ma sono gli etero stupidi. E spesso è un po' complicato riconoscerli e lasciarli fuori dal locale.
>>>loran
Non so che dirti, la pensiamo allo stesso modo... se gli organizzatori non si rendono conto degli errori, purtroppo il progetto gay village sarà costretto ad affondare, magari non nei fatti, ma di sicuro nelle intenzioni.
>>>Alberto
Bisognerebbe capire da cosa scaturisce tutta questa cattiveria... però vabbè il discorso diventa troppo complesso.
>>>BimboSottaceto
Ma sì insomma, non attacchiamoci troppo alle parole suvvia,era solamente un esempio quello di Madrid!
>>>Anonimo 03 agosto 2011 20:23
Sinceramente non capisco quale sia il tuo problema.
>>>McD
AAhahah! I $sentimenti è geniale...
>>>Elfo Bruno
Ancora non lo avevi fatto?!?!
>>>Mone
Bhe, Alex è sempre un bel vedere però! E non provare a dire il contrario perché è un mio amico... quindi quantomeno fingi! Ehehehe!!
Ovvio! La consolazione era proprio quella! So che è un tuo amico! Semmai digli che se avesse continuato a guardare (innocentemente e casualmente) prima gli avrei sbroccato e poi saltato addosso! XD (E' altissimo! ...e non solo! - bavetta moment - Al pride, sul palco, non sembrava!)
RispondiEliminauhm... parlate di festa dell'unità, di mucca, di clima... mi ci tirate dentro per forza.
RispondiEliminaallora lasciamo cadere il discorso GV per un momento perché Festa e GV non anno proprio nulla a che spartire tra loro (mentre scrivo ascolto No Future - Sex Pistols... che coincidenza).
Lord, a Mucca ci siamo visti quest'anno, non so se c'eravate anche l'anno scorso quando Mucca è stato l'evento di chiusura della festa dopo un incontro-dibattito che servì anche a lanciare ufficialmente dal palco principale del partito l'Europride...
cmq, quello che intendo è che nulla viene dal nulla: il clima che si è respirato alla festa lo scorso anno, e questo, e sicuramente anche i prossimi, lo stiamo costruendo con forza e lavoro costante dentro il partito anche grazie ad una dirigenza che ci ascolta e ci segue (il presidente del PD Roma la prima serata di mucca, sul palco con la Karl, indossava una parrucca azzurra... vi ricorda nulla?).
Mucca è l'evento più vistoso ma ci son stati film (happy together ad esempio) e dibattiti (uno sul matrimonio) e presentazioni di libri (io personalmente ho chiacchierato con Leila Daianis del suo ultimo libro e sulla questione Trans).
la Festa sarà anche "ruspante" ma vuoi mettere col lustro e le pailletts dei coatti del Village?
(ora Anarchy in the U.K.)
meglio tardi che mai, no? :)
RispondiElimina>>>Mone
RispondiEliminaAlex ed io siamo alti uguali.
Solo che vabbé, lui ha un braccio come la coscia mia...
>>>ilpompiere
No, lo scorso anno non c'eravamo alla serata di chiusura di Mucca.
Secondo me comunque, al di là delle belle parole e dei buoni propositi che vi date voi all'interno del partito, la differenza sostanziale è che l'etero che va al GayVillage, è un coattello è in cerca di musica house e emozioni forti, l'etero che va alla Festa dell'Unità invece è un po' più maturo e più sensibile riguardo al discorso omosessualità.
E poi i film e le presentazioni di libri e spettacoli vari, li hanno sempre fatti anche al Village. Solo quest'anno hanno deciso si abbandonare questa strada per imboccare non si sa cosa...
>>>Elfo Bruno
Te possino...!
Persino a Catania è arrivata la voce che il Gay Village si è trasformato in Etero Village... che tristezza!!!
RispondiEliminaSono pienamente d'accordo con tutto quello che hai scritto...sono una ragazza etero che però si è sempre sentita vicina a tutta la realtà gay, ho sempre frequentato il gayvillage come luogo piacevole dove ballare della buona musica e ralazionarmi con gente tranquilla e devo ammettere ahimè che l'altra sera ho avuto la tua stessa impressione,il coattume l'arroganze e la poca civiltà ormai la fanno da padroni! Mi dispiace molto!
RispondiEliminaCiao Sono Alex Marte...non vedo il problema di passare una serata ridendo e scherzando con una mia amica trans...o con un mio amico eteri....se sei divertente e spiritoso..la passo anche con te! :)
RispondiEliminaEmilio io sono grosso ..ma tu sei bello uguale!! così dicono tutti i tuoi spasimanti sparsi per il globo e non!!!!
Ps ..sul palco dell'Europride davanti a tutta quella fiumana di gente...sarebbe diventato piccolo pure il Colosso di Rodi!! :)
>>>Anonimo 04 agosto 2011 21:36
RispondiEliminaLa nostra fama ci precede...
>>>ragazza etero che però si è sempre sentita vicina alla realtà gay
Sia chiaro, i coatti esistono da entrambi le parti e ci sono i coatti gay e ci sono i coatti etero e devo ammettere che anche molte trans sono delle belle coatte e non parliamo neanche delle lesbiche. Ma non è solo dell'essere coatti che si sta parlano, ma della mancanza di rispetto e del cambiamento che questo luogo ha avuto nel corso degli anni e forse chi ci va per la prima volta quest'anno, lo troverà un luogo piacevole e divertente... e però non può mancare qualcosa che non si è mai avuto e a me manca il village dei primi anni.
>>>Alex MArte
No, vabbé, tu sei l'ultima persona che mi aspettavo di trovare tra i commenti... sono quasi emozionato.
Un bacio bello... a presto.
io ci sono stata ieri al Gay Village....che tristezza mi guardavo intorno con il mio migliore amico e mi chiedevo...ma dov'è il nostro Village? dov'è quell'energia bella e quella voglia di divertirsi...sembrava di stare ad un rave di quart'ordine....il problema non sono gli etero...il problema è il tipo di etero che ci vanno....io sono una ragazza...sono etero...il mio padrino e la mia madrina di battesimo erano una coppia, Antonio e Renato...i migliori amici dei miei genitori...io sono cresciuta con loro e non ho mai visto la differenza tra loro ed i miei genitori...perchè semplicemente non c'è....ho tantissimi amici anche molto belli non mi sono mai sognata di pensare che "sia uno spreco"...io son sempre venuta al Village col mio migliore amico lui è la persona migliore che conosco,...ci siamo sempre divertiti....bella musica....bella gente con voglia di divertirsi....erano un paio di anni che non andavo....sono rimasta malissimo....non c'è più nessuno delle persone che conoscevamo...i nostri amici che fine hanno fatto? saranno scappati quando hanno visto quello sfacelo....quel posto non esiste più...il problema è la mancanza di rispetto....chi viene al Gay Village sono coatti, omofobi e gente che non ha rispetto per nessuno...il rispetto è alla base di tutto, ma ormai è un concetto astratto ormai...quanto mi dispiace leggere i vostri commenti e vedere che vi sentite "invasi" dagli etero...cacciati da casa vostra come se fossimo dei nemici...mi fa male perchè capisco quanto avete ragione e quanto la gente sia ignorante e pessima...ma in questo caso la colpa è degli organizzatori del village che aprendo le porte a chiunque hanno chiuso la porta ai padroni di casa...mi dispiace tantissimo.....mi vergogno io per quella gente che si permette di chiamarvi "froci" o peggio...
RispondiEliminasono etero, sono andato una volta con lui al gay village, di gay non c'è nulla. però penso siamo tutti esseri umani perchè etichettarci gay etero etc stiamo tutti insieme rispettandoci e divertendoci. Anche se credo che al Gay Village di Gay ci sia soltanto il nome
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